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Anziana di Torino trova in casa un buono postale da 5 milioni di lire, ora chiede 99 mila euro

Gabriele Farina

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La signora Francesca Giordano, classe 1915, originaria e residente a Torino, durante il periodo di lockdown della scorsa primavera, ha rinvenuto in un cassetto di una libreria del marito defunto, un buono postale fruttifero, serie oro, emesso in data 23.1.1986 per il valore nominale di 5 milioni di lire.

Poste italiane, attinte da una richiesta di rimborso, avevano effettuato un calcolo che pevedeva la liquidazione di 37.750 euro circa. La donna si è peò rivolta all’avvocato Chiara Missori che ha ricalcolato la cifra giungendo a 98.700 euro.

Spiega l’avvocato Missori: “Ad un più attento esame della giurisprudenza di merito e delle recenti decisioni dell’Arbitrato Bancario Finanziario, è emerso che l’importo dovuto era praticamente più del doppio di quello prospettato da Poste in quanto i tassi di interessi che devono essere applicati sono quelli stampati sul retro del buono e non quelli (notevolmente inferiori) che si sono succeduti nel corso degli anni (peraltro sempre più bassi a causa dell’inflazione).”

La donna fa sapere, tramite il proprio legale, che parte della somma sarà devoluta per la sperimentazione del vaccino anticovid.

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