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Piemonte

Gli epidemiologi del Gruppo Di Lavoro regionale esprimono un parere negativo sullo screening di massa

Vincenzo Spinello

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Gli epidemiologi del Gruppo Di Lavoro regionale hanno espresso il loro parere in merito ad uno screening di massa attraverso tampono antigenici, definendolo poco utile.

Nel comunicato si evince come per gli epidemiologi l’impiego di screening di massa con test rapidi richiede una valutazione puntuale sia in termini epidemiologici sia organizzativi al fine di esaminarne l’utilità, la convenienza e la sicurezza nel contesto dato.
È stato sottolineato come le esperienze di alcuni screening di massa (Bolzano, Slovacchia, Cina) presentano caratteristiche organizzative ed epidemiologiche diverse (ad es. obiettivi, modalità, popolazione, contesto epidemiologico, misure di contenimento) e con risultati solo parzialmente documentati e accompagnati da commenti scientifici molto cauti sotto il profilo del reale rapporto costo-efficacia.

Per il Gruppo, due sono gli aspetti importanti da valutare: la sostenibilità del programma e l’affidabilità del test. Da un lato occorre dimostrare che l’impiego di energie e risorse che richiede il programma sia opportuno e realizzabile nel contesto dato rispetto ad altri impieghi alternativi. Dall’altro lato, il tampone con test rapido antigenico presenta limiti soprattutto di sensibilità che ne raccomandano l’impiego solo in situazioni di più significativa frequenza di infezione, come, ad esempio, in popolazioni ad alto rischio o in determinati contesti.
Ebbene, nell’attuale scenario epidemiologico, sostiene il Gruppo Strategico, che vede una diminuzione costante della circolazione dell’infezione, tenuto conto del persistere delle attuali misure di confinamento per tutto il periodo delle festività, così come previsto dall’ultimo DPCM di dicembre, e considerato che i benefici maggiori di uno screening di massa potrebbero essere considerati meritevoli solo in una situazione di alta circolazione del virus, al netto di tutte le considerazioni sopra esposte, si ritiene poco opportuno procedere con un programma di screening di massa.

Essi dunque ritengono più opportuno e strategico concentrare le risorse nella ripresa e nel miglioramento del sistema di tracciamento dei contatti che include un uso appropriato dei test rapidi, che insieme alle misure di prevenzione (distanziamento, mascherina, lavaggio mani) possono moderare le spinte di risorgenza epidemica a fronte dei prossimi allentamenti dell’attuale confinamento differenziato. Infine ritengono di considerare l’opportunità di impiegare lo screening in determinati contesti che per loro caratteristiche richiedono strategie di testing
mirate (ad es. RSA, personale sanitario, scuola, forza dell’ordine, determinati target di popolazione, ad esempio).

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