Cronaca
Calci al sindaco di Pinerolo durante la protesta degli ambulanti
Nella mattinata di mercoledì è degenerata la protestaa degli ambulanti contro l’ordinanza firmata dal sindaco Luca Salvai per disporre i banchi del mecato distanziati su tutta la piazza. Una cinquantina di ambulanti hanno protestato davanti al comune e nulla sono servite le spiegazioni dell’assessore al commercio, Christian Bachstadt Malan Camusso. Quando poi è intervenuto il sidaco Slvai, si è anche preso un calcio ad una gamba.
Il sindaco ha poi spiegato con una nota su Facebook la situazione e la scelta, assumendosi anche le sue responsabilità per quanto accaduto:
Tali disposizioni avevano l’unico obiettivo di distanziare il più possibile i banchi, soluzione fattibile il mercoledì, e non il sabato, in quanto mezza piazza è vuota. Soluzione che, a nostro avviso, consentiva a tutti di lavorare in assoluta sicurezza, che evitava il contingentamento e che, pensavamo, avrebbe comportato un disagio tutto sommato accettabile da parte degli operatori. In questa situazione, con 170 decessi solo nel mese di novembre, a fronte di una media, in “tempo di pace” di 55-70 decessi, mi sembra assurdo non utilizzare metà piazza, che il mercoledì è vuota, per allargare gli spazi e assicurare un miglior distanziamento sociale.
Altro discorso vale per il sabato, in cui gli spazi non ci sono e spostare gli operatori su un’altra piazza costituirebbe senza dubbio un danno enorme per chi viene costretto a spostarsi. Soluzione che, infatti, abbiamo proposto ma subito ritirato.
Al di la del parapiglia, sul quale non tornerei sopra in quanto sono volate parole grosse da una parte e dall’altra, e il mio atteggiamento non è stato certo istituzionale, ci tengo a precisare quanto segue:
– la soluzione proposta questa mattina è nel pieno rispetto delle linee guida che riporto in foto. In particolare il punto 4, che riporto testualmente, recita: “assicurare maggior distanziamento dei posteggi ed a tal fine, ove necessario e possibile, ampliamento dell’area mercatale”. Se poi la planimetria non era ottimale, ed è necessario fare delle modifiche, parliamone, ma nell’ambito della stessa piazza mi sembra veramente assurdo non utilizzare tutto lo spazio disponibile perché gli ambulanti non vogliono spostarsi di qualche decina di metri dal loro posto abituale
– dall’inizio della pandemia abbiamo sempre lavorato per garantire il mercato a tutti i costi. Il risultato è stato un solo mercoledì di soppressione, e basta.
– in questi mesi abbiamo fatto diverse proposte, proprio in vista della riapertura: dallo spostamento su altre piazze, al contingentamento, a richiedere un aiuto agli ambulanti stessi per reclutare volontari / personale per supportare la Protezione Civile. Non abbiamo ricevuto alcuna collaborazione. Nessuna delle soluzioni proposte è stata condivisa dagli ambulanti.
– Non risulta vera l’affermazione per cui a Cuneo (o da altre parti) non hanno fatto nulla. Proprio l’Assessore al Commercio di Cuneo, questa mattina, sentito telefonicamente dal sottoscritto, mi ha detto che loro hanno ottenuto la collaborazione delle associazioni di categoria, che reclutano volontari per controllare gli accessi e evitare assembramenti eccessivi tra le file dei banchi. Anche a cuneo hanno predisposto delle modifiche alla planimetria.
– In ultimo, se abbiamo modificato la planimetria del mercato, lo abbiamo fatto non certo per rompere le scatole agli ambulanti, ma per un’esigenza di tutela della salute pubblica. Non ci divertiamo certo a ridisegnare planimetrie tutte le settimane, ve lo assicuro.
A questo punto, come già detto nel confronto di questa mattina, io mi arrendo. Sabato prossimo il mercato ci sarà senza limitazione alcuna e revocherò in settimana l’ordinanza sul mercato del mercoledì. Ha vinto chi urla più forte.
Non mi interessa la solidarietà di nessuno per quanto accaduto: ripeto che, in quel contesto, io per primo non sono stato certo un agnellino. Tuttavia pretendo una presa di posizione chiara da parte sia della Regione Piemonte, alla quale scriverò immediatamente dopo aver pubblicato questo post, sia da parte delle Associazioni di categoria, le vere assenti in tutto questo percorso. Pubblico le linee guida a corredo di questo post: qualcuno mi dica dove abbiamo sbagliato.
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