Salute
Vaccino COVID-19 Moderna, un pre-accordo con l’Europa per 160 milioni di dosi
La Commissione europea “ha concordato con Moderna la fornitura di fino a 160 milioni di dosi di vaccino, ma ora dobbiamo tradurre tale volontà in un contratto”- dichiara il portavoce della Commissione Stefan de Keersmaecker, che aggiunge che l’esecutivo Ue ha contatti con le imprese nelle quali “ha un’aspettativa che arrivino a sviluppare un vaccino efficace e sicuro al più presto”.
Finita la sperimentazione sull’uomo, Moderna ha già annunciato 20 milioni di dosi entro quest’anno da consegnare agli Stati Uniti, mentre per il mercato globale sono in programma da 500 milioni a 1 miliardo di vaccini per l’anno 2021. I vaccini Moderna possono essere trasportati a temperature frigo (da 2 a 8 gradi) e il prezzo sarà di 25 dollari, compreso un margine di profitti. Le altre aziende, invece, hanno annunciato che lo venderanno a prezzo di costo, fino alla fine della pandemia.
Il mondo attende con impazienza i risultati positivi degli studi clinici sul vaccino per il Covid-19 nella speranza di avere uno strumento che aiuti a tenere sotto controllo la pandemia, ma la loro validazione per la distribuzione servirà a poco se questi vaccini non vengono distribuiti equamente alle persone di tutto il mondo a un prezzo di costo completamente trasparente – dice Stella Egidi, responsabile medico di Medici senza frontiere.
La capacità del settore pubblico di stabilire un prezzo equo richiede trasparenza. Moderna deve impegnarsi nella pubblicazione di un’analisi dettagliata del prezzo e di tutti i costi di sviluppo del vaccino. Solo se Moderna renderà pubblici questi dati, i governi potranno valutare se i prezzi sono giusti e accessibili. La ricerca, lo sviluppo e la produzione del vaccino Moderna sono stati per lo più finanziati da fondi pubblici, con circa 2,5 miliardi di dollari del governo americano, eppure i contribuenti in assenza di trasparenza non possono chiederne conto. Moderna deve vendere il vaccino al prezzo di costo e non puntare al profitto per un prodotto in gran parte finanziato dallo stato, nel pieno di un’emergenza senza precedenti.
Si stima che circa l’80 per cento delle dosi iniziali del vaccino di Moderna siano già vincolate da accordi bilaterali non trasparenti con paesi ad alto reddito, tra cui gli Stati Uniti, lasciando quantità insufficienti a disposizione dei paesi in via di sviluppo e contesti umanitari più colpiti dalla crisi. Rendere il vaccino un lusso per pochi non è la soluzione per sconfiggere il virus né per salvare vite. Se provate di sicura efficacia, le prime dosi del rimedio di moderna e delle altre aziende produttrici dovrebbero essere equamente distribuite in tutto il mondo sulla base di chiari criteri definiti dall’OMS.
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