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Ex-Embraco, nuovo piano industriale del Mise è legato all’ok dell’Europa: ancora troppe incertezze

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Fim, Fiom, Uilm e Uglm di Torino rendono noto che in data odierna si è svolto un incontro in videoconferenza con il Mise per fare il punto sul piano di rilancio della ex Embraco di Riva di Chieri e della Acc di Mel (Belluno). Il commissario di Acc, Maurizio Castro, ha dichiarato che per lo stabilimento torinese è previsto un ulteriore investimento di circa 8 milioni di euro per installare una linea di produzione di motori per lavatrici. Tale progetto si affiancherebbe al già annunciato investimento di 10 milioni per la produzione di compressori per frigoriferi.

Il commissario ha spiegato che per l’avvio della newco Italcomp è previsto un investimento complessivo di 56 milioni di euro. Di questi, 28 milioni sono destinati a Mel e 18 a Riva di Chieri. In questa fase, tale passaggio è subordinato all’approvazione del progetto da parte dell’Unione Europea, attesa – secondo quanto sostenuto dal Mise – entro il mese di dicembre 2020. Qualora vi fosse risposta negativa, lo stesso ministero si è dichiarato pronto a trovare soluzioni alternative. Senza ulteriori ostacoli e in base alle previsioni, la produzione industriale dovrebbe partire a gennaio 2022.

Restano da chiarire i volumi occupazionali garantiti dal piano, tenendo in considerazione che i lavoratori in forza alla ex Embraco sono circa 400, per i quali la cassa integrazione scadrà a luglio 2021, e quelli Acc circa 300.

Dichiarano Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, e Vito Benevento, segretario organizzativo Uilm Torino: “È importante aver appreso dal commissario Castro l’intenzione di dare il via a un ulteriore investimento destinato alla ex Embraco di Torino, ma ad oggi non ci sono i presupposti per essere pienamente soddisfatti. Il percorso registra ancora alcune incognite, tra cui la principale è l’autorizzazione dell’Ue agli aiuti di Stato. Auspichiamo che siano convocati al più presto dei tavoli tecnici per risolvere le problematiche legate alla procedura fallimentare di Ventures e per impostare un possibile accordo sulle uscite volontarie incentivate usando il fondo “escrow” stanziato da Whirlpool. Siamo consapevoli che si tratta di un piano ambizioso, ma è il primo progetto industriale che si prova a fare in questo Paese negli ultimi 15 anni. La Uilm, insieme ai lavoratori, cercherà con tutti gli strumenti di arrivare a una conclusione positiva della vicenda per le 400 famiglie dell’ex Embraco di Riva di Chieri e le 300 della Acc di Mel”.

Dichiarano Edi Lazzi, segretario generale Fiom Torino, e Ugo Bolognesi, responsabile ex Embraco per la Fiom: “Riteniamo positivo questo percorso, finalmente discutiamo di politiche industriali. Tutto questo è possibile grazie all’impegno, la tenacia e le lotte dei lavoratori. È importante e fondamentale l’impegno da parte delle Regione Piemonte: la nuova società dovrà avere un controllo pubblico, questione che consideriamo strategica per la buona riuscita di tutto il progetto. Quello che per noi è ora importante per andare avanti è procedere con un tavolo che inizi, in modo continuativo e sistematico, a entrare nel merito dell’occupazione. Riteniamo prematuro destinare al piano industriale i 9 milioni di euro del fondo Whirlpool destinato ai lavoratori, senza aver prima affrontato e compreso il perimetro occupazionale della nuova società. Tutti i lavoratori devono trovare risposte da questo progetto, nessuno escluso”.

Dichiarano Davide Provenzano, segretario generale Fim Torino, e Arcangelo Montemarano, responsabile ex Embraco per la Fim: “Siamo convinti della bontà del progetto, che addirittura è stato integrato sia a livello di nuove pruduzioni, sia a livello di investimenti. Quello che ci preoccupa sono gli aspetti burocratici che potrebbero ostacolarlo sul nascere. L’autorizzazione della commissione europea agli aiuti di Stato non c’è ancora, abbiamo chiesto al Mise se ci fosse un piano B in caso di risposta negativa, ma non ci è stata fornita alcuna risposta convincente. Il piano industriale è pertanto subordinato ad una condizione che ad oggi non si è ancora verificata. I lavoratori sono già stati illusi, hanno diritto ad avere risposte concrete che diano loro, finalmente, una prospettiva reale e dignitosa di lavoro”.

Dichiarano Ciro Marino, segretario Uglm Torino, e Roberto Brognano, responsabile ex Embraco per l’Ugl: “Come Ugl metalmeccanici apprezziamo la presentazione del dettaglio nuovo piano industriale, per carità illustrato in modo impeccabile, ma non abbassiamo il livello di guardia perché non abbiamo ancora quelle rassicurazioni di date certe. Vogliamo finalmente un lavoro, siamo stufi di sopravvivere con ammortizzatori sociali, vogliamo essere parte attiva del processo produttivo per lo sviluppo del paese. È giunto il momento di concretizzare quelle che per ora, sono le proposte fatte dal Mise, non c’è più tempo, lo chiedono i lavoratori”.

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