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Cultura

Saint Maud di Rose Glass vince il ToHorror Fantastic Film Fest 2020

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Sono stati comunicati uno per volta nel corso del weekend i film vincitori del ToHorror Fantastic Film Fest 2020, la cui edizione in presenza è saltata a due giorni dall’apertura.

Il film vincitore del concorso lungometraggi è 𝐒𝐀𝐈𝐍𝐓 𝐌𝐀𝐔𝐃 di Rose Glass.
Un’opera prima semplicemente stupefacente, non convenzionale, audace, meravigliosamente recitata e ottimamente confezionata, con uno stile e un soggetto capaci di lasciare il segno e di rimanere nel tempo.

La Giuria Ufficiale del concorso lungometraggi ha deciso di assegnare due Menzioni Speciali ex-aequo!
• Menzione Speciale a 𝐒𝐂𝐇𝐋𝐀𝐅 di Michael Venus: una versione eccentrica e perturbante dell’Heimatfilm tedesco, un incubo surrealista tra “Shining” e “Strade perdute”, un film contro le origini antropologiche dell’estrema destra e l’ideologia soffocante del patriarcato.
• Menzione Speciale a 𝐓𝐇𝐄 𝐎𝐋𝐃 𝐌𝐀𝐍 𝐌𝐎𝐕𝐈𝐄 di Oskar Lehemaa e Mikk Mägi: un film in stop motion tra argilla e stoffa, capace di fare sintesi e sfrenata parodia dei luoghi comuni nazionali e di certo cinema horror e insieme di tenere alta una divertentissima tensione.

Il vincitore del concorso cortometraggi è 𝐍𝐎𝐔𝐕𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐒𝐀𝐕𝐄𝐔𝐑 di Merryl Roche.
Un conturbante body horror che lascia un segno…nella carne. La sapiente sottrazione in fase di regia rende questo film un piccolo gioiello di eleganza austera, dove un tema universale come quello della competizione diventa analisi spietata sui nostri tempi.

La menzione speciale del concorso cortometraggi va a 𝐋𝐀 U𝐋𝐓𝐈𝐌𝐀 𝐍𝐀𝐕𝐈𝐃𝐀𝐃 𝐃𝐄𝐋 𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐎 di Adrián Cardona e David Muñoz.
Prendete “Mad Max”, prendete lo splatter estremo dei primi film di Peter Jackson e la follia di Sam Raimi e otterrete uno sgraziato quanto irresistibile Natale apocalittico in salsa spagnola, da cui è totalmente impossibile uscirne indifferenti e non divertiti.

Il vincitore del concorso animazioni è 𝐏𝐔𝐋𝐒𝐈Ó𝐍 di Pedro Casavecchia.
Il genere horror esiste da quando esistono i racconti, orali o scritti che siano. Sebbene si sia consolidata nel tempo l’idea dell’horror legato al paranormale, al “mostro di turno”, il genere horror in realtà non è altro che una continua contrapposizione tra bene e male, luci e ombre, soffermandosi in particolare sulla ricerca dell’irrequietezza, dell’inquietudine “della porta accanto” che spesso cerchiamo di nascondere, di non vedere (basti pensare a Psyco, che di paranormale non ha nulla). In questo Pulsión centra il bersaglio alla perfezione, in un crescendo di sensazioni inquietanti, di immagini sempre più disturbanti, in stridente contrasto con un’estetica linda e rassicurante, quasi da giocattolo per bambini; infatti, la ricerca grafica e stilistica minuziosa e originale, accompagnata da un altrettanto disturbante sound design, contribuisce ad accrescere la sensazione di irrequietezza quasi fisica nello spettatore. In questo film il mostro non arriva dal mondo degli inferi, il mostro forse alberga in tutti noi, in un modo o nell’altro.

La menzione speciale per il concorso animazioni va a 𝐄𝐌𝐏𝐓𝐘 𝐏𝐋𝐀𝐂𝐄𝐒 di Geoffroy de Crécy.
Un corto animato capace di restituire l’angoscia e la malinconia dei luoghi abbandonati. Concluso poco prima del lockdown, l’opera di De Crecy ci conduce dentro un mondo in cui l’umanità è scomparsa ma brevi loop di animazione mantengono in vita macchine e scene urbane con forza d’inerzia non umana. Il “Clair de Lune” di Debussy accompagna questo tramonto che non ha nulla di romantico ma genera solo inquietudine e un senso profondo di precarietà. Gli uomini, le donne e – per esteso – le idee, l’amore, la vita, la fede, la giustizia, il bene, il male, tutto è provvisorio e transeunte.

Il vincitore del concorso sceneggiature è 𝐊𝐈𝐋𝐋 𝐓𝐇𝐄 𝐏𝐎𝐏𝐄 di Antonio Zannone.
Horror puro, dissacrante, visionario, terribile e ironico. Si appropria di figure e topoi tra i più classici del genere e li manovra senza freni, in una progressione di sangue, violenza e spirito anarchico che lo rende degno della vittoria.

Menzioni speciali per 𝐑𝐄𝐃 𝐁𝐔𝐅𝐅𝐀𝐋𝐎 di Vincenzo Pandolfi e 𝐒𝐀𝐋𝐕𝐈𝐀 𝐃𝐈𝐕𝐈𝐍𝐎𝐑𝐔𝐌 di Andrea Dusi.

Il vincitore del concorso letterario “I Racconti del Gatto Nero” è 𝐋𝐀𝐆𝐆𝐈𝐔’ 𝐈𝐍 𝐂𝐀𝐌𝐏𝐀𝐆𝐍𝐀 di Roberto Ciardiello.
Per la capacità di suscitare emozione, favorendo l’immedesimazione del lettore, fino alla sorpresa finale. Una storia breve con un perfetto meccanismo orrifico, che utilizza con economia luoghi e personaggi per suscitare terrore.

Menzioni speciali per 𝐋’𝐔𝐋𝐓𝐈𝐌𝐎 𝐌𝐀𝐑𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐓𝐄𝐋𝐋𝐄 di Francesco Audino e 𝐐𝐔𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐋𝐄 𝐋𝐔𝐂𝐈 𝐒𝐈 𝐒𝐏𝐄𝐍𝐆𝐎𝐍𝐎 di Alessandro M. Colombo.

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