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Piemonte

Per Alessandro Bertaina, segretario regionale Sanità della Cisl Fp, la macchina dei tamponi in Piemonte è prossima al collasso

Vincenzo Spinello

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Secondo il il segretario regionale Sanità della Cisl Fp Alessandro Bertaina.“ll numero insufficiente dei macchinari che effettuano le analisi dei tamponi a fronte di una forte richiesta dei cittadini, sta portando il sistema, già carente, al collasso. Siamo di fronte ad attese estenuanti, anche di dieci giorni, per ottenere il risultato dei tamponi molecolari; prenotazioni online che danno come prima data disponibile il 15 novembre (quindi la stessa durata dell’isolamento), numeri del Sisp (Servizio Igiene e Sanità Pubblica), costantemente irraggiungibili, perché sommersi di chiamate. È il caos e non possiamo permettercelo”.

“Occorre potenziare subito – continua Bertaina – tutto quanto ruota attorno ai tamponi: dai laboratori al personale impiegato in questo ambito, intensificando le attività di screening tra i lavoratori, in particolare quelli delle aziende sanitarie. Occorre permettere ai cittadini che ne facciano richiesta, a un prezzo stabilito preventivamente ed equo per evitare speculazioni, di rivolgersi anche a laboratori di analisi privati in linea con i requisiti e parametri richiesti di sicurezza e professionalità, per effettuare tamponi naso-faringei e test rapidi che aumenterebbero lo screening della popolazione. In un momento così delicato, questo permetterebbe di dare un po’ di respiro alla sanità pubblica particolarmente in affanno”.

Per Bertaina un aiuto potrebbe arrivare dai test rapidi.

“Si potrebbe dedicare il personale Sisp all’uso massiccio di tamponi rapidi – conclude il segretario regionale della Cisl Fp – i cui risultati permettono una riduzione dei tempi di attesa ad un massimo di 20 minuti. Per ora i test rapidi vengono fatti ad una bassa percentuale di personale sanitario e poco e nulla sui cittadini. Questa procedura consentirebbe di elaborare solo i tamponi naso-faringei di coloro che risultassero positivi al test rapido, diminuendo in modo considerevole il lavoro dei laboratori che attualmente sono collassati da un numero spropositato di tamponi da elaborare. Occorre anche stroncare il proliferare di fenomeni nuovi e pericolosi come quello dei ‘desaparecidos’ del tampone. Individui che sono stati a contatto diretto con un positivo (spesso un parente) e scelgono l’isolamento piuttosto che sottoporsi al test”.

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