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Piemonte

Autotrasporto, Confartigianato Piemonte : “Se ci fermiamo anche noi alle 18.00 si ferma l’Italia”

Vincenzo Spinello

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Secondo Aldo Caranta (Presidente autotrasportatori Confartigianato Piemonte)il DPCM del 24 ottobre per contenere l’emergenza COVID 19 darebbe un brutto colpo al settore dell’ Autotrasporto: “Con la chiusura di bar e ristoranti alle 18.00 mettete in difficoltà gli oltre 12mila 500 addetti dell’autotrasporto artigiano del Piemonte. Se ci fermiamo anche noi alle 18.00 si ferma l’Italia”. “Se i nostri luoghi di ristoro chiudono alle 18.00 – afferma provocatoriamente Caranta – alla stessa ora per protesta, anche gli automezzi potrebbero smettere di circolare e rientrare a casa non portando a termine le loro consegne”

Per Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Piemonte): “il  DPCM non ha modificato la capienza del trasporto locale, autobus e metropolitana lasciandola all’80%, nonostante da più parti vengano riconosciuti come una delle fonti principali di contagio. Va nella direzione giusta, anche se tardiva, la nuova ordinanza della regione Piemonte che prevede per il trasporto pubblico, a partire da lunedì, un coefficiente di riempimento non superiore al 50%”. “Decine di migliaia di nostri mezzi garantiscono, ogni giorno, la distribuzione delle merci negli oltre 8mila comuni della Penisola. Non dimentichiamo che l’84% delle derrate alimentari, dei capi di abbigliamento e dei più svariati prodotti di consumo viaggiano, nel nostro Paese, su gomma. Per continuare a garantire questo servizio è necessario che vengano mantenuti i servizi di base per i nostri autisti. La chiusura dei bar, ristoranti e ogni tipo di luogo di ristoro alle 18.00 rischia infatti di metterli in seria difficoltà”.

In Piemonte le imprese artigiane che lavorano nel comparto trasporti e logistica sono 6.249 così suddivisi: 467 autobus operator e servizi turistici, 3.852 trasporto conto terzi, 64 imprese dedicate alla logistica e 1.876 taxi, che danno lavoro a circa 12mila e 500 addetti.

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