Cultura
Luca, Rod e Mila nel Regno di Corona, intervista con Carlotta Amerio
La scrittrice torinese Carlotta Amerio ha dato alle stampe una fiaba classica, dedicata ai più piccoli con l’obiettivo di sensibilizzarli ai comportamenti corretti per affrontare il coronavirus. Si chiama Luca, Rod e Mila nel Regno di Corona ed adempie perfettamente al suo compito grazie anche alle splendide illustrazioni di Federico Salemi.
La fiaba è nata durante il lockdown, unisce simpatia e insegnamenti. I protagonisti sono tre bambini e un drago con la corona. Trovate qui la recensione completa del libro.
Carlotta Amerio ha risposto alle mie domande.
Questa è una fiaba nata durante il lockdown. Perchè hai sentito il bisogno di scriverla?
La fiaba è nata in un momento in cui eravamo bombardati costantemente di notizie catastrofiche, con i numeri che crescevano e con essi la paura verso questo nuovo virus sconosciuto. Ho sentito il bisogno di scrivere qualcosa che spiegasse ai più piccoli, e in primis a mio figlio Luca, la situazione che stavamo vivendo, senza toni apocalittici e rendendo ben chiaro quello che si poteva e si doveva fare, tutti insieme. Volevo dare un messaggio di speranza e far vedere che ognuno può contribuire, che non bisogna rimanere passivi a scoraggiarsi ma mettere in atto, in prima persona, piccoli comportamenti che possono fare la differenza per la collettività.
La struttura è davvero quella della fiaba classica, con personaggi fantastici ed un messaggio invece assolutamente reale. Ci accenni qualcosa della storia?
La storia racconta di tre bambini: Luca, Mila e Rod che, in sogno, partono per un’avventura in un mondo fantastico, il Regno di Corona. Qui, insieme agli amici draghi, devono salvare il regno da un virus che fa ammalare tutti gli esseri del mondo fatato che entrano in contatto con i draghi ammalati (che portano la corona). I tre bambini imparano l’importanza della collaborazione e della condivisione delle conoscenze, ognuno con le proprie forze e capacità. Riporteranno poi gli insegnamenti nel mondo reale, insieme ad un messaggio di speranza, e cioè che l’unione fa la forza e che “tutto andrà bene”.
Una curiosità: perchè un drago?
Ho scelto i draghi perché sono creature meravigliose, capaci di far volare la fantasia di grandi e piccini. Da piccola poi, ho amato molto “La storia infinita” di Michael Ende.
Hai pubblicato il racconto ad inizio lockdown, col rischio che “scadesse” presto. Invece è (purtoppo) ancora molto attuale. Hai dei riscontri da bambini che lo hanno letto o hanno partecipato alle presentazioni durante il periodo in cui è stato possibile farle?
Il riscontro dei bambini è stato molto positivo e si sono sentiti rinforzati (e spero anche rincuorati!) dal fatto di leggere che stavano facendo le cose giuste, come indossare la mascherina e usare il disinfettante per le mani (ma non quello da 90 euro!). Durante le presentazioni ho inoltre notato che spesso volevano raccontare la loro personale esperienza a riguardo, magari aggiungendo la loro personalissima opinione sui draghi della favola.
Secondo te quanto male sta facendo ai più piccoli la situazione che stiamo vivendo?
Secondo me quello che fa male ai bambini in questo momento sono le limitazioni alla socialità. Certo, le scuole hanno riaperto, ma ci sono molte regole da osservare e non si può più essere spensierati come prima. Per questo ritengo sia molto importante parlare con loro di quello che sta accadendo, per poter rispondere alle loro paure e rassicurarli. A questo proposito, la lettura della favola può essere un piacevole momento di confronto tra grandi e piccini (che spesso sono molto più svegli e maturi di quello che immaginiamo).
Com’è nata la collaborazione con il disegnatore Federico Salemi?
Federico Salemi è il papà di Rod e Mila, due amici di mio figlio Luca. È un artista a tutto tondo, illustratore e musicista e, durante il lock-down, l’ho contattato per sentire cosa pensasse della mia idea della favola. Si è subito mostrato entusiasta e da lì è nata la nostra prima collaborazione (perché ne abbiamo un’altra in cantiere!).
Hai avuto contatti con le scuole per la diffusione del libro?
La favola è stata letta in alcune classi elementari di Cambiano grazie alla maestra Lorena, ed è anche stata anche presentata in una scuola di Rivalta. Stiamo pensando di contattare altre scuole per la diffusione del libro visto che, purtroppo, al momento non è possibile presentarla dal vivo.
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