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Ricca vuole chiudere il mercato di libero scambio. Giusta: “Ricca crea un problema sociale e di ordine pubblico”

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L’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca annuncia per metà novembre la chiusura del Mercato del Libero Scambio di via Carcano in seguito alla riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Finalmente – dichiara Ricca – attueremo la promessa fatta ai piemontesi alcuni mesi fa, lo dobbiamo ai residenti e troveremo la soluzione migliore per far sì che di questa esperienza fallimentare, con situazioni di illegalità interne ed esterne, non rimanga nulla: avremmo voluto chiuderlo già questo sabato ma, in accordo con la prefettura, abbiamo preferito farlo durante la settimana centrale di novembre; il rischio sarebbe stato quello di creare altri piccoli suk abusivi.

Il sostegno al reddito non rientra nei compiti della Regione, restiamo comunque aperti a progetti veri per aiutare chi ha bisogno senza favorire chi resta nel torbido. Chi vorrà potrà comunque partecipare ad altre realtà con persone che questo lavoro lo fanno di mestiere come il Balon, i mercatini hobbisti e quelli delle pulci.

Immediata la risposta dell’assessore comunale Marco Alessandro Giusta che trova la situazione incredibile:

L’assessore Ricca vuole creare un problema sociale e di ordine pubblico in piena pandemia, favoleggiando su eventuali altre soluzioni in discussione in sede del Comitato Ordine Pubblico e Sicurezza ma in realtà scaricando sulle forze dell’ordine, sulla città e sui cittadini la responsabilità di questa scelta.
Lo dico chiaramente: non solo è un annuncio inaccettabile, ma irresponsabile e vigliacco. Irresponsabile perché come Ricca sa bene il libero scambio è gestito con tutte le tutele e attenzioni sulla sicurezza richieste agli altri eventi sul territorio, inaccettabile perché l’attività del libero scambio è regolamentato a livello comunale con un regolamento che anche lui ha contribuito a scrivere, e la gestione è l’esito di un bando di quella stessa città della quale l’assessore è anche consigliere, vigliacco perché toglie una fonte di sostentamento ai tanti che in questo periodo hanno perso il lavoro e non sanno come altro dare da mangiare alle loro famiglie e ai loro figli.

Come riporta Giusta, nell’ultimo periodo c’è stato un aumento del 10% di richieste a esporre di italiani che hanno perso il lavoro. A rischio sono 1700 espositori che a rotazione portano a casa il minimo sostentamento.

Se il sostegno al reddito non rientra – parole dell’assessore – tra le competenze della regione,- conclude Giusta – allora eviti di mettere in discussione modelli funzionanti che quel sostegno lo garantiscono.
La Lega si concentri nella gestione dell’emergenza sanitaria e lavorativa che la nostra regione sta attraversando e smetta di fare operazioni di facciata.

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