Lavoro
In Piemonte 27 mila denunce di infortunio nel 2020, il 30% riguardano il Covid-19
Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati sia nazionali che regionali relativi alle denunce di infortunio e di malattia professionale presentate all’Istituto nel periodo gennaio-agosto 2020.
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail in Piemonte entro lo scorso mese di agosto sono state 27.382 (322.132 in tutta Italia), in diminuzione di quasi 3.500 casi (-11,3%) rispetto alle 30.880 denunce dei primi otto mesi del 2019, mentre a livello nazionale sono diminuite del 22,7%, pari circa 95mila casi in meno. Questo decremento è influenzato dal calo delle denunce registrate tra marzo e agosto, a causa soprattutto dello stop forzato tra marzo e maggio di ogni attività produttiva considerata non essenziale per il contenimento dell’epidemia da nuovo Coronavirus e delle difficoltà incontrate dalle imprese nel riprendere la produzione a pieno regime nel periodo post-lockdown.
D’altra parte l’epidemia da Covid-19 ha inciso a sua volta sul numero delle denunce, infatti dei 27.382 casi di infortunio occorsi in Piemonte, 7.914 (pari al 28,9%) sono dovute al contagio sul lavoro da nuovo Coronavirus.
I dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 353.316 a 284.131 (-19,6%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che hanno fatto registrare un calo percentuale più sostenuto del 40,2%, da 63.578 a 38.001.
In Piemonte è stato invece minore il decremento (-5,6%) dei casi avvenuti in occasione di lavoro passati da 25.726 a 24.287, mentre quelli in itinere, con un calo percentuale del 39,9% – in linea con quello nazionale – sono passati da 5.154 a 3.095. La flessione è legata esclusivamente alla componente maschile, che registra un calo del 25% (da 18.699 a 14.028 denunce), mentre per quella femminile si registra un aumento del 9,6% (da 12.181 a 13.354). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi nelle denunce per i lavoratori tra i 45-69 anni, decrementi nelle restanti fasce d’età.
L’analisi per attività economica. Dall’analisi per attività economica emerge che in Piemonte il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nei primi otto mesi del 2020 nella gestione Industria e servizi è aumentato del 2,6%, da 23.419 a 24.040 (in controtendenza rispetto al livello nazionale dove assistiamo a una diminuzione del 14,8%), mentre è diminuito del 21,5% in Agricoltura, da 1.397 a 1.096 (in linea con il livello nazionale dove la diminuzione è del 20,6%). Nel conto Stato la diminuzione delle denunce è stata ingentissima: del 62,9%, passando da 6.064 a 2.246 (- 62,3% a livello nazionale), per effetto dell’utilizzo della prestazione lavorativa in modalità agile da parte della quasi totalità dei dipendenti statali durante il lockdown e dell’assenza degli studenti nelle scuole/università statali, che sono state chiuse per evitare il propagarsi del contagio.
Sempre in Piemonte, tra i settori economici della gestione Industria e servizi, il settore Ateco “Sanità e assistenza sociale” si distingue per il fortissimo incremento delle denunce di infortunio in occasione di lavoro: +309% nei primi otto mesi, da 1.325 a 5.419 casi (a fronte dell’aumento del 124% a livello nazionale, dove i casi sono passati dai 18mila del 2019 ai 40mila del 2020).
La situazione nelle province. Analizzando nel dettaglio la ripartizione degli infortuni a livello provinciale, si rileva che nei primi otto mesi del 2020 nella provincia di Torino si concentra quasi la metà delle denunce, 13.589 (erano 15.547 nell’analogo periodo del 2019) di cui 4.116 causate da contagio da Covid-19. Seguono le province di Cuneo (che passa da 5.304 nei primi otto mesi del 2019 a 4.321, di cui 777 per Coronavirus, nell’analogo periodo del 2020), di Alessandria (da 3.104 a 3.020, di cui 1.014 dovute al contagio da Covid-19), di Novara (da 2.439 a 2.393, di cui 809 per Covid-19), di Asti (da 1.327 a 1.252, di cui 383 per Coronavirus) e di Vercelli (da 1.346 a 1.169, di cui 336 per Covid-19). Sono sempre attestate sotto il migliaio le denunce nel verbano-cusio-ossola (da 964 a 938, di cui 330 per Coronavirus) e nel biellese (da 849 a 700, di cui 149 per Covid-19).
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate in Piemonte nei primi otto mesi di quest’anno sono state 80. Pur nella provvisorietà dei numeri, il dato regionale evidenzia già un aumento di 21 casi (+35,6%) rispetto ai 59 registrati nello stesso periodo del 2019. L’incremento è influenzato dal numero dei decessi, 26, avvenuti e protocollati in Piemonte al 31 agosto 2020 a causa dell’infezione da Covid-19 in ambito lavorativo. A livello nazionale le denunce di infortunio con esito mortale sono state 823, +20,1% rispetto alle 685 denunce del periodo gennaio-agosto 2019; 303 i decessi causati da Covid-19.
Sia a livello nazionale che in Piemonte, rispetto ai primi otto mesi dell’anno scorso, si registra una riduzione solo degli infortuni mortali in itinere, che sono passati in Italia da 192 a 138 (-28,1%), in Piemonte da 16 a 7 (-56,2%). Gli infortuni in occasione di lavoro invece sono aumentati da 493 a 685 (+38,9%) a livello nazionale, mentre in Piemonte sono 30 in più, passando da 43 a 73 (+69,7%).
In Piemonte l’incremento ha riguardato tutte e tre le gestioni: Industria e servizi (da 51 a 66 denunce); Agricoltura (da 7 a 10) e il conto Stato (da 1 a 4).
L’aumento rilevato in Piemonte nel confronto tra i primi otto mesi del 2020 e del 2019 è legato esclusivamente alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 51 a 72 (+21 decessi, pari a un incremento del 41,2%), mentre quella femminile è rimasta invariata, 8 casi sia nel 2019 che nel 2020. Dall’analisi per fasce d’età si contraddistingue per l’incremento dei decessi quella degli over 45.
Dei sei incidenti plurimi avvenuti in Italia nei primi otto mesi del 2020, un infortunio stradale, occorso a marzo riguarda la provincia di Torino, con due vittime.
La situazione nelle province. Analizzando l’andamento provinciale è nel torinese che si rileva la maggior parte degli infortuni mortali, 29, di cui 11 per Coronavirus (nel periodo gennaio-agosto 2019 le denunce con esito mortale erano state 22); seguita dalla provincia di Alessandria dove si sono verificati 15 decessi in ambito lavorativo, di cui 9 per Covid-19, rispetto ai 6 del periodo gennaio-agosto 2019. Nella provincia di Cuneo si registra un dato in controtendenza: gli infortuni mortali dei primi otto mesi del 2020 sono 13 (1 per Covid-19) rispetto ai 14 dell’analogo periodo 2019; ancora più marcato il decremento nel novarese dove passano da 10 a 5, di cui 2 per Coronavirus. Aumentano i decessi nel verbano-cusio-ossola, passando da 1 a 6, di cui 2 per Covid-19; in provincia di Asti da 4 passano a 5 (non si rileva alcun infortunio mortale sul lavoro per Coronavirus); nel biellese dove non erano stati registrati infortuni mortali nel periodo gennaio-agosto 2019, si verificano 4 decessi di cui 1 per Covid-19; in provincia di Vercelli aumentano passando da 2 a 3 (nessun infortunio mortale per Coronavirus).
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Istituto in Piemonte nei primi otto mesi del 2020 sono state 605, 596 in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, pari a un decremento del 49,6% (diminuiscono anche a livello nazionale, passano infatti da 41.032 a 27.761, registrando 13.271 casi in meno, pari a -32,3%).
La diminuzione delle denunce in Piemonte ha riguardato la gestione Industria e servizi (-48,6%, da 989 a 508 casi) e l’Agricoltura (-57,6%, da 203 a 86), mentre nel conto Stato i casi sono passati da 9 a 11 (+22,2%).
In ottica di genere emerge un calo di 423 denunce di malattia professionale per i lavoratori, da 845 a 422 (-50,05%), e di 173 per le lavoratrici, da 356 a 183 (-48,59%).
Le prime tre malattie professionali denunciate tra gennaio e agosto di quest’anno sono, come nel 2019, nell’ordine, le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, i tumori e le malattie dell’orecchio, seguite dalle malattie del sistema nervoso e del sistema respiratorio. Tutte registrano diminuzioni nei periodi in esame.
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