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Cronaca

Titolare di un minimarket a Torino indagata per furto di energia elettrica

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Agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Municipale di Torino ha effettuato un’ispezione all’interno di un negozio ubicato in via Belli che apparentemente non presentava alcuna irregolarità.

La titolare ha fornito la documentazione autorizzativa dell’attività che è risultata perfettamente in regola. Gli agenti hanno dunque ispezionato i locali, riscontrando che le merci erano disposte sulle scaffalature con i prezzi regolarmente esposti, così come anche i tre frigoriferi a colonna e uno di più piccole dimensioni, tutti contenenti bibite varie, avevano i dispositivi di indicazione delle temperature perfettamente funzionanti.

A insospettire gli agenti è stata una fattura relativa al consumo di energia elettrica esibita dalla titolare del minimarket che evidenziava consumi e importi non congrui con le apparecchiature elettriche presenti. All’interno del locale, oltre ai frigoriferi, erano infatti presenti anche un climatizzatore, un personal computer, un dispositivo di ricezione internet, un registratore di cassa, una bilancia elettronica e un consistente impianto di illuminazione a soffitto.

Gli agenti hanno dunque richiesto di ispezionare il contatore relativo alla fattura mostrata dalla titolare, ricevendo un diniego da parte della donna che si è rifiutata di indicare l’ubicazione del misuratore di corrente. I ‘civich’ hanno dunque attivato la Società IRETI per una verifica dell’allacciamento elettrico, al termine della quale è risultato che il contatore in questione era stato staccato da remoto in data 2 settembre 2020 per morosità.

Pertanto, non potendo accedere al locale dove era ubicato il contatore, gli agenti hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco che, dopo aver aperto la porta, hanno consentito al personale di IRETI di constatare l’effettiva manomissione dell’impianto elettrico, riscontrando la realizzazione di un bypass che permetteva di prelevare corrente senza essere rilevato dal contatore. La quarantasettenne titolare è stata indagata per i reati di cui agli articoli 624 e 625 comma 1 e 2 del Codice Penale.

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