Cultura
Fertili Terreni Teatro riparte dal vivo con la stagione a San Pietro in Vincoli
“RE-PLAY è ricominciare a giocare, non è un ripetere passivamente, vedere qualcosa di già visto, ma riavvolgere il nastro per ripartire da dove ci siamo fermati e immaginare un futuro nuovo”. Con queste parole i direttori, Marco Lorenzi, Girolamo
Lucania, Beppe Rosso e Simone Schinocca, sintetizzano la nuova stagione di Fertili Terreni Teatro che prenderà il via ufficialmente il 1° ottobre 2020 a San Pietro in Vincoli con Radio International, una produzione di ACTI Teatri Indipendenti.
La prima parte di stagione, da ottobre a dicembre, comprende 20 spettacoli di drammaturgia contemporanea che si svolgeranno tutti dal vivo, nel rispetto della normativa di prevenzione covid-19, permettendo così al pubblico di ricominciare a vivere la magia del teatro e dello stare insieme.
Fertili Terreni Teatro, nato dalla volontà di ACTI Teatri Indipendenti, Cubo Teatro, Tedacàe Il Mulino di Amleto, vuole ri-avviare la prima parte di stagione con alcune sperimentazioni e un confronto tra artisti, operatori e spettatori, consolidandosi dopo due anni di vita, come un modello organizzativo e produttivo che svolge una funzione di crescita culturale e sociale a Torino. Realtà nata nel 2018 fonde, in una formula nuova e coraggiosa, artisti e organizzatori con in comune la passione per il teatro contemporaneo nelle sue diverse forme.
L’immagine guida della stagione è il frutto della selezione fra 95 immagini pervenute alla giuria del contest di illustrazione dedicato proprio agli illustratori professionisti. Il vincitore, Andrea Opretti, con La Danza ha voluto sottolineare come “i cambiamenti, così come il teatro, sono fatti da corpi che si muovono. La Danza di Matisse è metafora del continuo rinnovarsi della vita. Ho citato la stessa danza circolare per parlare di ripartenza e di crescita”.
I tre spazi in cui è ospitata la stagione declinano in modo diverso, secondo la propria specificità, il tema di quest’anno RE-PLAY: Bellarte riparte dalle comunità e dal territorio che lo accoglie da anni, con la volontà di curare gli artisti del territorio, in
nome della solidarietà, e sperimentare, cogliendo l’occasione della straordinarietà di questo tempo. Cubo si ispira per la propria ripartenza alla Memoria. Ricordare vuol dire anche essere padroni della Storia e Re-Play ha anche questo significato
mantenendo l’attenzione sui nuovi linguaggi, le nuove tecnologie e la crossdisciplinarietà. Ri-partire da un ex cimitero, San Pietro in Vincoli, può sembrare assurdo o paradossale, ma l’etimologia tardo latina parla di “coemeterium” il cui significato
è anche dormitorio. Un luogo calmo e dormiente pronto a ri-svegliarsi. Pronto a risvegliare gli animi, di chi frequenta da anni questo spazio riscoprendo il valore del tempo che non va sprecato, ma valorizzato grazie al teatro che parla del mondo di
oggi e dei suoi drammi intrecciando tragedia ed ironia.
Fulcro della stagione 2020-2021 è la sperimentazione che per Cubo Teatro si concentra sulla valorizzazione degli spettacoli del territorio attraverso l’incubazione di alcune realtà della città; sulle residenze artistiche per le compagnie ospiti, che durante la loro permanenza potranno usare gli spazi per nuove sperimentazioni; e sulla prosecuzione del progetto Theatre On Call di performance dal vivo digitali con la realizzazione di How Long Is Now, progetto artistico a lunga scadenza.
“Se ti chiederanno cosa facciamo, tu rispondi noi ricordiamo” così scriveva Ray Bradbury in Fahrenheit 451 da cui parte il progetto principale e di sperimentazione di questo inizio di stagione della compagnia Il Mulino di Amleto: Fahrenheit
#ArtNeedsTime, è un percorso artistico per spettatori che unisce letteratura, teatro, nuove tecnologie e nuovi supporti. Ogni artista dell’ensemble de Il Mulino di Amleto lavorerà ad un romanzo “iconico” da lui scelto, seguendo come traccia di lavoro la
domanda “Perché questo libro non deve essere dimenticato?” Da questa scelta verranno sviluppate circa sette performance, della durata variabile, realizzate con linguaggi teatrali e codici diversi. Il progetto prevede la partecipazione attiva dello
spettatore in un modo totalmente innovativo con l’aiuto della tecnologia digitale e con azioni concrete che possano riavvicinare lo spettatore al teatro come spazio.
Le giornate di prove, in totale sicurezza, saranno sempre aperte al pubblico, così da renderlo partecipante attivo. Ad ogni appuntamento/incontro gli spettatori/lettori potranno portare il loro libro “da salvare”, le loro motivazioni e una lettura ad alta
voce, così da comporre una vera e propria libreria che rimarrà nei teatri che hanno ospitato il progetto ad uso e consumo dei futuri spettatori.
Per ACTI Teatri Indipendenti la sperimentazione prende la forma di uno spettacolo seriale: Radio International, diventato a puntate durante il lockdown, le cui prove si sono svolte online su zoom. Ogni puntata è una storia a sé e tutte insieme raccontano la trasformazione di un’emittente radiofonica e il dramma di un Paese. Una commedia tragicomica che sperimenta un rapporto diverso col pubblico e parla dell’oggi affrontando soprattutto la responsabilità che riveste l’informazione.
Infine molti i tasselli della sperimentazione di Tedacà. Bonus track: le compagnie sono state chiamate a produrre un video, visibile su piattaforme web e social, che integri e aggiunga ulteriori suggestioni rispetto alla dimensione che avverrà dal vivo. Passo a due: in apertura delle serate artisti di altri “mondi”, un illustratore, un producer musicale, una cantautrice e una ballerina proporranno un’ouverture di 10/15 minuti all’opera che andrà in scena. Bellarte in ultimo cambia anche formula di ospitalità e
da quest’anno verrà utilizzato lo spazio esterno per momenti di incontro e confronto con gli artisti e in sala i vuoti lasciati liberi dalle sedie saranno riempiti da piccoli tavolini dove poter appoggiare un bicchiere di vino durante lo spettacolo.
Per questa stagione, Fertili Terreni Teatro dà ai suoi spettatori la possibilità di decidere quanto pagare il proprio il biglietto. Una iniziativa nata con l’intento di agevolare l’accesso ai teatri anche a coloro che si trovano in difficoltà economiche a causa
dell’emergenza. Questa proposta si inserisce nel percorso di accessibilità già avviato lo scorso anno da Fertili Terreni Teatro di cui fanno parte il biglietto sospeso che permette nei tre teatri di acquistare un biglietto “in sospeso” della stagione da donare
a realtà che lavorano in contesti di fragilità e il teatro accessibile.
Grazie alla collaborazione con l’associazione Torino + Cultura Accessibile alcuni saranno resi accessibili, tramite sovratitolazione e audio descrizione per disabili sensoriali, cognitivi e per coloro che hanno difficoltà di apprendimento linguistico.
Il calendario completo degli spettacoli è sul sito.
Fertili Terreni Teatro è un progetto realizzato e promosso da ACTI Teatri Indipendenti, Cubo Teatro, Tedacà e Il Mulino di Amleto, con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “PerformingArts”, Fondazione CRT, MiBACT, Regione Piemonte e TAP – Torino Arti Performative. La stagione è stata selezionata dal bando Corto Circuito 2020 – Piemonte dal Vivo. Con questa iniziativa, Fertili Terreni Teatro è entrato a far parte di PERFORMING +, un progetto per il triennio 2018-2020 lanciato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo con la collaborazione dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, che ha l’obiettivo di rafforzare le competenze della comunità di soggetti non profit operanti nello spettacolo dal vivo in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta”.
Il progetto ha il patrocinio della Città di Torino, della Circoscrizione 4 e della Circoscrizione 7.
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