Salute
Il Tar rigetta la domanda di sospensione del governo: in Piemonte la febbre si misura a scuola fino al 14 ottobre
Almeno fino al 14 ottobre la febbre agli studenti in Piemonte si contiinuerà a misurare a scuola, in mancanza di cetificazione da parte dei genitori su diari o moduli dedicati. Il Tar ha infatti rigettato la richiesta di sospensione da parte del governo del provvedimento regionale in attesa che si riunisca la camera di consiglio il 14 ottobre. A quel punto verrà presa una decisione definitiva sull’ordinanza regionale impugnata dal governo.
Per il momento queste sono le motivazioni del Tar:
“Considerato che il provvedimento regionale impugnato integra e non sovverte il contenuto della disciplina statale e che il rischio sanitario per la Regione Piemonte, tanto più alla luce del fatto che l’apertura delle scuole avrebbe determinato un logico aumento del rischio di contagi, era comunque tale da giustificare l’adozione dei provvedimenti straordinari del caso”
L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte si compiace della decisione del Tar che ha respinto la richiesta del Governo di una sospensiva d’urgenza dell’Ordinanza che obbliga gli istituti del territorio a verificare che le famiglie misurino effettivamente ai figli la febbre a casa al mattino, come previsto dalla legge nazionale, ed in caso negativo sia la scuola a misurare la temperatura.
L’assessore conferma che la misura è efficace e la prova provata del funzionamento si è proprio avuta in questi giorni, nei quali 4 bimbi positivi sono stati isolati attraverso la misurazione della temperatura a scuola. In questo modo, si è evitato l’insorgere di 4 focolai con tutte le conseguenze che ciò avrebbe comportato.
Un ringraziamento alle scuole piemontesi che hanno dimostrato grande disponibilità e responsabilità e si sono adeguate alle indicazioni senza creare alcun problema, ai sindaci del territorio che hanno supportato le scuole contribuendo all’acquisto dei termometri e dei termoscanner, agli allievi e allo loro famiglie. L’assessorato alla Sanità ha stanziato la somma di 500 mila da destinare all’acquisto dei termoscanner.
Spiace che, a fronte della responsabilità dimostrata dalla scuola e dai sindaci, non si possa dire la stessa cosa di chi si è opposto ad una misura così palesemente corretta ed efficace.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese