Piemonte
Il direttore della pastorale universitaria della diocesi di Torino lancia una proposta: usare le chiese per fare le lezioni

Usare le chiese come luoghi dove svolgere le lezioni alla ripresa dell’anno scolastico post Covid. Questa è la proposta di Luca Peyron, il direttore della pastorale universitaria della diocesi di Torino.
Quante polemiche sui pochi soldi per l’educazione! Mettiamo a fattor comune quanto abbiamo? Christian Greco, direttore del nostro Museo Egizio, Torino ha scritto di recente: “Abbiamo ora l’opportunità di regalare agli studenti un anno scolastico diverso ma indimenticabile. Cerchiamo di colmare le carenze di spazio degli istituti formativi, coinvolgendo a pieno titolo tutti i luoghi della cultura.In un patto rinnovato fra il settore dei beni culturali ed il comparto della formazione, i luoghi della cultura potrebbero ritrovare la loro funzione vitale e fornire un metodo induttivo di conoscenza che partendo dal particolare ci permetta di elaborare principi generali che abbiano un valore universale”
Tra questi luoghi non ci sono solo i musei, ci sono anche le nostre chiese, dalle cattedrali alle parrocchiette di paese. In ognuna, nei marmi e negli stucchi, nei colori e nelle statue, c’è la storia d’occidente, il senso del nostro stare insieme, lampi della civiltà che stiamo dimenticando. Credenti e non: è il nostro retaggio, le nostre radici!
Non ci sarebbe parroco, sono uno di loro, che non sarebbe entusiasta di pensare con i docenti lezioni a cielo aperto, il cielo dei saperi che si nasconde sotto quelle volte chiuse. A distanza di sicurezza!
Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese
