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Dubbi dell’assessore regionale Marrone sulle linee guida per la Ru-486, la pillola abortiva

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Le nuove linee guida annunciate ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza, da applicare all’IVG con Ru-486 parlano di day hospital senza obbligo di ricovero interruzione possibile fino alla nona settimana.

L’assessore regionale agli Affari Legali e alla Semplificazione, Maurizio Marrone dichiara:

Dubito che l’aborto fai da te garantisca una scelta consapevole e la salute delle donne. Per questo, prima di farle applicare dalla sanità piemontese, chiederò all’Avvocatura regionale di verificare se il governo Conte stia rispettando oppure no questo diritto garantito dalla legge 194.
Prima di ricorrere all’aborto la legge 194 che regolamenta le interruzioni volontarie della gravidanza assicura alle donne che stanno vivendo una gravidanza difficile di rivolgersi ai consultori e ai centri di aiuto alla vita, dove possono ricevere sicuramente un sostegno concreto per poter scegliere la vita e non la morte. Sempre la legge nazionale prescrive il ricovero fino all’interruzione della gravidanza, che nell’aborto chirurgico coincide con l’asportazione del feto, mentre consentire che la pillola Ru486 sia somministrata in ospedale e poi la donna possa uscirne ed espellere l’embrione-feto in privato e in totale solitudine, la espone a rischi di gravi e fatali emorragie.  I rilievi eccepiti dalla Cei e dal Family Day sulle nuove linee guida del ministro Speranza sembrano pertanto assolutamente fondati.

Per questi motivi chiederà il parere dell’avvocatura della Regione.

Per il ginecologo Silvio Viale, esponente dei Radicali, che per primo ha portato in Italia la sperimentazione del mifepristone, meglio conosciuto come pillola abortiva, è il governo che era fuorilegge. Infatti dichiara: “Applico il day hospital per l’aborto da sei anni”.

 

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