Società
Sono passati 5 anni dalla morte di Andrea Soldi, la sorella: nei Tso non è cambiato nulla
Sono passati 5 anni dalla morte di Andrea Soldi, il 45enne di Torino morto in seguito ad un tentativo di Tso finito tragicamente il 5 agosto 2015. La sorella di Andrea, Maria Cristina Soldi, con il padre Renato, non ha mai smesso di chiedere giustizia e in occasione dell’anniversario della morte del fratello ci ha raccontato a che punto è il processo dei quattro imputati e soprattutto il percorso che la famiglia ha voluto intraprendere con le istituzioni per cambiare le regole dei Trattamenti Sanitari Obbligatori.
In primo grado i tre agenti di polizia municipale Enri Botturi, Stefano Del Monaco e Manuel Vair e lo psichiatra Pier Carlo Della Porta sono stati condannati a un anno e 8 mesi di carcere, ma tutti hanno presentato istanza di Appello ritenendosi innocenti. Era il 2018. L’udienza di Appello dei tre vigili urbani si è svolta a febbraio 2020, mentre quella dello psichiatra, prevista a marzo è stata rimandata al 19 ottobre, causa Covid.
“Ad oggi non è cambiato niente nei Tso in Italia. – ci racconta Maria Cristina Soldi – Con Vincenzo Villari, direttore di Psichiatria della Città della Salute di Torino, avevamo cercato di fare un percorso insieme perchè la situazione potesse cambiare. Abbiamo preso degli accordi, abbiamo parlato con il Comune di Torino, che si è detto favorevole ad una riforma dei Tso ed abbiamo avuto un appuntamento con la dottoressa Lazzari, capo gabinetto, ma tutto si è bloccato con l’emergenza Covid.”
Ma Maria Cristina Soldi vorrebbe soprattutto che ci fosse una maggiore consapevolezza della situazione in Italia: “In America si sono tutti inginocchiati per la morte di George Floyd, per Andrea in Italia non si è inginocchiato nessuno. Cerchiamo di tenere viva la memoria per i fatti successi in Italia, perchè purtoppo sono tanti e non deve più accadere.”
“Io non ho mai parlato male dello Stato italiano, – continua la sorella di Andrea Soldi – ma queste persone hanno sbagliato e devono pagare, pechè non succeda più. Il nostro pensiero è anche al loro lavoro, se queste persone si sono comportate come si sono comportate non dovrebbero più svolgere quel lavoro, proprio per tenere alto l’onore dei loro colleghi che svolgono nella maniera migliore il loro compito, cosa che non è accaduta in questo caso. Andrea era un malato, una persona che aveva bisogno di aiuto, noi l’avevamo affidato a loro per un Tso che si sarebbe dovuto trasformare in un Tso volontario, come era successo altre volte. Avrebbero dovuto dedicargli più tempo.”
Il 5 agosto, alle 18, nella chiesa Sant’Ippolito di Bardonecchia verrà celebata una messa in memoria di Andrea Soldi.
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