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Economia

Progetto Taurinorum: chi sono gli imprenditori che vogliono tentare di acquisire il Toro ? Le tracce puntano a un finanziere sui 60 anni

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dopo la conferenza stampa di presentazione del Comitato Promotore Taurinorum e del progetto Taurinorum “Il Toro è di chi lo ama!!!” si attendono i nuovi passi della cordata che dovrebbe aver contattato Urbano Cairo per tentare l’acquisizione del Torino Football Club SPA.

Durante la presentazione i professionisti di Console and Partners di Torino e Pipicella & Associati di Milano e l’avvocato Massimo Scalari presentato il progetto anche se si sono tenuti sul vago in relazione agli imprenditori coinvolti nell’iniziativa.  L’imprenditore di riferimento della cordata viene descritto sommariamente in un’intervista a uno degli advisor del progetto  in un articolo di Tuttosport:

Io rappresento un cliente, un imprenditore che ha una capacità economica personale molto importante. Arriva da una carriera brillante, di alto livello imprenditoriale. E’ una persona molto riservata. Il suo nome non è sulla bocca di tutti. Ma non gli interessa. Però nel suo settore è un imprenditore italiano molto importante. Ha quasi una sessantina di anni, è italiano. Non piemontese di sangue, ma con una formazione piemontese sì. Ha una società importante in Europa. Ha sede all’estero, nell’Unione Europea, anche se lui possiede partecipazioni anche in aziende site nel nostro Paese. Ma il suo core business è oltreconfine ed è nell’alta finanza. Ha più residenze, tra Italia ed estero. Milano è la città in cui trascorre più tempo. Lo conosco da un paio di anni, abbiamo già realizzato alcuni progetti assieme. Ma di sicuro questa è l’operazione più importante che io curo per e con lui.

 

Altre indicazioni in un’intervista a Francesco Paolo Console  a capo di Console and Partners:

«Nella conferenza di oggi volevamo in qualche modo cercare di stanare Cairo, ora. Anche solo così, vista la sua chiusura. Quasi una forma di provocazione. Ci hanno chiesto di ospitare una conferenza quasi a tutti i costi… Mi spiace davvero, è stato un errore, ma adesso passiamo oltre, per favore. Un salto di qualità anche nella comunicazione davanti all’opinione pubblica è necessario a vantaggio di tutti …   Sono 4, al momento. Ma non posso fare nomi: abbiamo firmato un patto di riservatezza con indicate penali chiare, devo attenermi alla loro volontà di restare coperti per adesso. 

Il comunicato stampa finale della presentazione:

I nostri studi professionali: Console and Partners di Torino e Pipicella & Associati di Milano, hanno avuto incarico di coordinare la trattativa per l’acquisizione del Torino Football Club Spa.
Questo non è più un segreto, tant’è che la stampa e i media hanno dato ampio spazio alla notizia, come non sono mancate risposte da parte dell’attuale proprietà del Club.
I nostri clienti, un gruppo imprenditoriale e un gruppo finanziario, per ora intendono mantenere il riserbo assoluto sulla loro identità, che sarà rivelata – alla controparte – in seguito alla sottoscrizione di un accordo di non divulgazione reciproco.
Dal nostro punto di vista, come professionisti incaricati, confermiamo la genuinità delle loro intenzioni e ne confermiamo l’assoluta capienza economica, adatta a supportare un investimento come quello richiesto da questo progetto.
L’ambizione di rilevare una squadra come il Toro non può prescindere dall’aver delineato un piano industriale robusto, che prevede due pilastri principali:
Coinvolgimento attivo del Popolo Granata Innovazione
L’intenzione di riavvicinare il Toro a chi lo ama passa sicuramente da un potenziamento della rosa dei giocatori che ogni settimana scendono in campo per emozionare il loro popolo.
Questo si rivolge ovviamente alla prima squadra che dovrà avere le possibilità di competere oltre il campionato nazionale per far riassaporare a chi si è avvicinato giovanissimo ai granata le stesse emozioni provate dai genitori e dai nonni che raccontavano di quella che è stata una delle migliori squadre nella storia del calcio mondiale. La prima a centrare il double scudetto-coppa nella stessa stagione e asse portante della Nazionale Italiana, in cui vantava ben lO calciatori.
Riportare il Torino ai vertici del campionato è uno degli obiettivi prefissati, ma parallelamente a ciò è giusto pensare più in grande, puntando anche alle competizioni europee.
L’Europa League rappresenta una realtà alla quale questo club ha dimostrato di appartenere come mostrano alcune sfide storiche:
Nantes – Torino 0-4 del 1986/87 Torino – Real Madrid 2-0 del 1991/92
La più recente, Athletic Bilbao – Torino 2-3
Basta citare queste tre partite per scaldare i cuori di ogni tifoso, dai più giovani ai più longevi.
In termini sportrvì si punta a raggiungere un piazzamento nella parte alta della classifica: per ottenere tali risultati sono richieste delle performance convincenti e costanti durante tutto il campionato, il che permetterebbe alla squadra di accedere a competizioni che superano i confini nazionali.
Lo scopo è quello di rendere il club protagonista anche a livello europeo, già nel triennio successivo all’acquisizione. Questo percorso, duplice nel suo svolgimento, che prevede un buon piazzamento nel campionato italiano e l’inizio di un’avventura europea rappresenta quello a cui, secondo i nostri clienti, una squadra con la tradizione e la storia del Torino dovrebbe naturalmente aspirare.
I nostri clienti sono consci della grandissima eredità che ha questa squadra e per questo si propongono per darle un futuro che sognano essere altrettanto glorioso.
Un altro elemento imprescindibile sul quale focalizzarsi è rappresentato dalle giovanili, che dovranno diventare un’importante fonte di approvvigionamento di giovani talenti che militeranno nella squadra. Vogliamo dare spazio a talenti educati e allenati secondo i nostri valori ed ispirati dalla storia di una squadra che ha saputo regalare grandi emozioni alla sua Città.
Il settore giovanile granata, come si evince dalle 9 vittorie nel campionato primavera, record assoluto per il nostro paese e dai 6 trionfi al Torneo di Viareggio, prestigiosa manifestazione internazionale a livello giovanile, si è sempre dimostrata una realtà solida sulla quale lavorare per il futuro, per la crescita del club.
In ottemperanza alla direttiva FIGC, in vigore dal campionato 2015, che impone la presenza di almeno 4 giocatori “formati nei settori giovanili di squadre italiane” oppure “formati nel club” sui 25 totali che compongono la rosa, diviene quindi obiettivo di primaria importanza il potenziamento del proprio settore giovanile e la capacità di lanciare i giovani atleti ai più alti livelli nel mondo del calcio professionistico.
L’intento è quello di inserire ogni anno almeno tre giocatori provenienti dalla Primavera nella massima serie, con il desiderio di fornire a molti giovani talenti l’occasione di mettersi in gioco.
Un altro campo di intervento è il calcio femminile, i nostri clienti intendono infatti, investire le risorse necessarie per ridare le possibilità di svilupparsi e arrivare a competere ai livelli del passato.
Formare una squadra professionistica darebbe un ulteriore lustro ad una categoria che al momento non vede riconosciuta una propria compagine ai massimi livelli della competizione. Si punterà quindi alla partecipazione alla Serie A femminile come obiettivo di breve termine.
Inoltre, è di primaria importanza che lo sport venga identificato come punto di riferimento, ragion per cui si prevede di offrire l’opportunità a chi abbia qualsiasi tipo di disabilità, di sfruttare il calcio come motivo di coesione e di aggregazione sociale. Questo tipo di iniziative ha lo scopo di integrare ogni membro della comunità granata in un progetto condiviso che avvicini il più possibile la tifoseria alla comunità: per questa ragione si parla di popolo granata.
Il piano di espansione prevede quindi vari interventi a tutti i livelli, non limitandosi ad una visione di breve periodo e circoscritta solamente alla prima squadra. L’ambizione che hanno i nostri clienti è quella di permettere che l’attaccamento che condividono con i tifosi granata possa declinarsi a qualsiasi livello, sportivo o societario che sia.
In questo Piano industriale verranno coinvolti anche gli assetti societari del Toro, infatti vi è la ferma volontà da parte dei nostri clienti di:
a) Avviare iniziative di recruitment strategico per proiettare verso il futuro la società;
b) Rendere il Toro una società a capitale diffuso;
c) Portare innovazione e tecnologia dal campo da calcio e agli uffici amministrativi.
In primo luogo, sarà impostata un’intensa attività di rinnovamento dell’organico tramite l’assunzione di management e personale tecnico. Lo scopo è quello di rafforzare tutti gli organi societari, con particolare enfasi per le aree marketing e pubbliche relazioni. Il management avrà il compito di traghettare la società da un contesto in cui vi è un unico decisore ad una situazione in cui vengono interpellati tutti i portatori di interessi prima di prendere una decisione. La mission è quella di creare un’organizzazione strutturata che sappia ascoltare e rappresentare l’intero popolo granata con le sue azioni e decisioni.
Una squadra di calcio e la sua storia, appartengono in primo luogo ai suoi tifosi e alla città; tutti noi abbiamo ricordi, ad ogni età, legati ad una partita o a momenti in cui il calcio e i sentimenti legati ad esso hanno segnato la nostra vita, rallegrato serate, ci ha fatto cantare o piangere. Il calcio è una continua storia di amore che passa attraverso il tifo di ogni domenica e come tale è giusto che chi gli ha dedicato buona parte del proprio tempo possa esserne coinvolto.
I tifosi saranno quindi interpellati nelle scelte strategiche nonché, in seguito all’acquisizione, si individueranno forme e strumenti di apertura del capitale, per fornire a qualunque anima granata che lo desidera, gli strumenti per vedere concretizzate le proprie idee e proposte verso la società. Esistono esempi virtuosi, in Europa, di squadre che hanno accolto nel proprio azionariato coloro che erano i primi a sostenere la squadra negli spalti o nelle proprie case, in famiglia.
Stiamo parlando di società che hanno fatto storia nel loro modo di aprire ai tifosi tanto i libri sociali quanto le porte dello stadio attraverso la creazione di un particolare rapporto di dialogo con il proprio pubblico.
Noti sono gli esempi del FC Barcellona con la sua struttura ad azionariato diffuso, oppure quello dell’AFC Wimbledon, che ha finanziato tramite una campagna di equity crowdfunding la costruzione del nuovo stadio di proprietà, rivolgendosi direttamente ai propri supporters.
Allo stesso modo è fondamentale creare un rapporto sinergico tra la proprietà e il tessuto economico e sociale della città. Si cercherà di includere il più possibile imprenditori, professionisti e più in generale qualunque tifoso che ogni giorno contribuisca a rendere Torino uno dei principali cuori pulsanti del nostro paese.
Lo scopo è quello di puntare a sviluppare internamente non solo dei talenti in campo, ma anche fuori. Il Toro non dovrà essere solo il sogno dei giovani delle scuole calcio e accademie, ma anche di neolaureati in fisica, matematica, statistica e ogni disciplina che può contribuire all’applicazione delle più moderne tecniche di analisi allo sport più seguito in questo Paese.
I nostri clienti non hanno solamente una missione di carattere sportivo, hanno il desiderio di rinnovare il Toro con le idee e le competenze di molti giovani che molto probabilmente, dopo un lungo e duro percorso di studi, sarebbero costretti ad andare all’estero per applicare quanto appreso nel mondo del lavoro.
Questo non è accettabile, né come tifosi granata, né come torinesi, né come italiani.
A scendere in campo non saranno quindi solamente i giocatori la Domenica, ma tutti quegli studenti e neolaureati che avranno la voglia di mettersi in gioco e di partecipare al periodo di profondo rinnovamento di una realtà storica.
Infine, quello che ci ha convinto a mettere nostro team al cento per cento su questo progetto, è l’innovazione. E questo è il posto giusto per parlare di innovazione, la scelta della sede non è stata casuale.
In questa città ha sede il Politecnico di Torino, uno degli atenei più importanti e rinomati d’Europa, hanno sede aziende, fondazioni e istituti di ricerca che ogni giorno spingono un po’ più in là quella che è la frontiera del sapere umano.
In altri sport e campionati l’applicazione delle più moderne tecnologie a scopo predittivo e analitico non è cosa rara e questa acquisizione fornirà al Toro l’occasione e i mezzi per applicare quello che all’estero è già realtà, che nel nostro paese può spesso tardare ad arrivare.
Stiamo parlando di intelligenza artificiale, machine learning e computer quantistici, termini che potrebbero non suonare familiari ai tifosi che da lungo tempo siedono nella curva Maratona, nei quali cuori risuonano con affetto e nostalgia figure storiche, come quella di Valentino Mazzola.
Proprio a quest’ultimo però bisognerebbe ispirarsi in fatto di spirito di adattamento, versatilità e agilità mentale.
Mi riferisco ai minuti finali di una partita contro il Genoa, della stagione 1947-1948, vinta per 2-1. Mazzola giocò addirittura in porta, a causa dell’espulsione di Valerio Bacigalupo, lanciandosi in un buon intervento che contribuì a mantenere il Torino in vantaggio.
Il Torino, il Grande Torino, quindi è sempre stato composto da innovatori, da persone capaci di reinterpretare i paradigmi.
L’innovazione non è un vezzo o un’operazione pubblicitaria, rappresenta il mezzo per far rivivere quello spirito, anche fuori dal campo, che ha caratterizzato la voglia di stupire di una delle migliori squadre di tutti i tempi.
Bisogna cominciare quindi a pensare al Torino come una startup.
Nel rispetto della grande tradizione si questo club bisogna avere il coraggio di innovare per avere la possibilità di restituire ai tifosi e alla città il palcoscenico che ci merita.
Un’ulteriore manifestazione degli investimenti in innovazione sarà rappresentato dagli impianti sportivi, nei confronti dei quali si stanno valutando molteplici iniziative di sviluppo immobiliare, con particolare attenzione per le tematiche legate alla citta intelligente. Lo stadio di nuova generazione diventerà un centro nevralgico della città, in grado di anticipare il rinnovamento delle infrastrutture a supporto di trasporti, attività commerciali e sanitarie.
Una struttura che aspira a divenire un centro polifunzionale integrato in grado di includere al suo interno campus universitari con alloggi per studenti e centri di ricerca, centri medici privati, hotel e altre strutture ricettive.
Potrebbero inoltre essere una sede per l’E-sport, una nuova frontiera dell’intrattenimento che in modo più inclusivo e internazionale potrà rappresentare un nuovo campo di applicazione della filosofia granata. Lo sport quindi, non solo entrerà nella rete, ma si svolgerà totalmente al suo interno. Mettendo giocatori di tutto il mondo a confrontarsi con chi giocherà da Torino, forte dell’eredità di una squadra che non ha temuto rivali.
Non sono quindi da considerarsi solamente le ricadute economiche originate dalla costruzione di un impianto integrato in ottica multifunzionale sul modello di vari altri impianti italiani ed europei, l’intenzione è dotare il club di un luogo degno della sua storia e delle ambizioni precedentemente espresse.
Un luogo aggiornato ai più recenti standard tecnologici e capace di far sentire ogni tifoso a casa propria.
Nell’orizzonte temporale di medio-lungo termine sono difatti allo studio iniziative che riguardano tutte le principali strutture, lo stadio “Grande Torino”, il “Filadelfia” come anche gli impianti “Robaldo” e “5H De Marchi”.
Inoltre, c’è l’intenzione di creare un Museo del Grande Torino che possa finalmente dare spazio, nella stessa città in cui si sono svolte le imprese sportive che la hanno resa famosa, alla squadra che nessuno ha mai dimenticato.
Questo legame con la tradizione, l’affetto e l’ammirazione verso le antiche imprese del Grande Torino, sono alla base del sentimento con cui i nostri clienti hanno accuratamente pianificato questo progetto.
Vive in loro, infatti, la voglia di far rivivere e conoscere una delle principali componenti dell’identità di ogni torinese.
Sono cresciuti con il mito del grande Torino e adesso, dopo esperienze professionali molto variegate e di primissimo piano, è per loro motivo di orgoglio fare questa proposta. Sentendosi in in dovere di mettersi al servizio di tutti i tifosi granata che ambiscono a rivedere la loro squadra ai massimi livelli, è nata quindi l’iniziativa di costituire il gruppo Taurinorum.
Intendiamo ribadire che il progetto è finanziariamente sostenibile, il piano industriale solido e che i nostri clienti sono disponibili fin da subito per realizzarlo.
Concludiamo ricordando che questa conferenza non è la sede per discutere della fattibilità finanziaria del progetto comunque già provata quanto semmai l’occasione per invitare l’attuale proprietà ad un incontro preliminare conoscitivo.
Invitiamo quindi il presidente Cairo a prendere contatto con i nostri uffici per capire come procedere insieme in questa iniziativa, in maniera assolutamente rispettosa e riconoscente nei confronti di un imprenditore che ha rappresentato la squadra durante gli ultimi quindici anni.

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