Ambiente
ZTL di Torino: verso un nuovo modello di gestione del traffico
Torino si appresta a sperimentare un nuovo modello di gestione del traffico nell’area ZTL, che vedrà anche un ampliamento. Per raccogliere i dati necessari alla sua elaborazione la sospensione della ZTL verrà prorogata almeno fino al 30 settembre. “La pandemia e le disposizioni assunte per limitare la diffusione del contagio hanno influito sui comportamenti delle persone, impattando fortemente sulla mobilità nelle aree urbane – spiegano la sindaca Chiara Appendino e l’assessora alla Mobilità, Maria Lapietra – È ancora troppo presto per stabilire se siano da considerarsi strutturali le nuove abitudini di spostamento dettate dall’emergenza. Abitudini che vedono un aumento dell’utilizzo della bicicletta o di altri mezzi alternativi all’auto, e un numero maggiore di acquisti nei negozi di prossimità. Ciò dovuto anche all’incremento del lavoro in modalità smart working che, di fatto, limita i viaggi da e per l’ufficio o altro luogo di lavoro. Mancano precedenti di questo tipo che possano prevedere l’evoluzione di
questi nuovi modelli e vi è ancora ampia incertezza su ciò che accadrà in futuro. L’attuale situazione richiede pertanto di poter disporre di strumenti di regolazione della mobilità flessibili e adattabili alle evoluzioni del contesto.”
Dalla ZTL al progetto Torino Centro Aperto
L’attuale ZTL è entrata in vigore nel 1996 e doveva essere temporanea. Prevede un divieto di accesso di 3 ore – unico in Italia – che si è rivelato inutile e dannoso per attività commerciali e uffici. Con ‘Torino Centro Aperto’ l’Amministrazione cittadina intendeva superare i limiti del modello tradizionale, integrando gestione della sosta e accesso al centro cittadino. Un modello innovativo e flessibile, ma da ripensare a causa degli effetti della pandemia sulla mobilità urbana.
Il modello TCA proposto da proponente era ed è innovativo e flessibile, ma la pandemia ha mostrato che ci sono aspetti che vanno oltre la prevedibilità e che impattano fortemente sui business plan. Non potendo escludere ulteriori cambiamenti nella mobilità e modifiche ai modelli di gestione da applicare, è opportuno realizzare infrastrutture esclusivamente con risorse ell’Amministrazione.
La necessità di un nuovo modello
Oggi, con l’emergenza Covid non ancora conclusa e considerando il presupposto dell’evoluzione nelle modalità di spostamento, è necessario disporre di uno strumento che permetta di sperimentare, con proprie risorse e liberi da un Piano Economico Finanziario proprio di un project financing. Considerata la necessità di avere, in tutto il paese, modelli flessibili e di sperimentare nuove forme di gestione della viabilità, il MIT ha dato il via libera ad effettuare sperimentazioni in particolare di un nuovo modello che autorizza l’uso telecamere in uscita. La sfida è quella di predisporre uno strumento che permetta di ottenere una gestione del traffico adattabile al contesto, di semplice gestione e senza vincoli di utilizzo. Che possa inoltre rimanere coerente con i principi di questa Amministrazione andando verso una mobilità sempre più sostenibile e attenta all’ambiente.
Caratteristiche e obiettivi del progetto
Il nuovo progetto prevede di infrastrutturare i varchi di uscita dalla zona centrale con circa 40 telecamere, che consentiranno di misurare e pagare il tempo effettivo di permanenza in centro, soddisfacendo così una richiesta degli stakeholder emersa negli incontri di concertazione sulla revisione della ZTL. La tariffa, inoltre, sarà legata alle reali emissioni di NOx dei veicoli. Inquinanti che, durante il lockdown, si sono dimostrati legati al traffico veicolare.
Le risorse introitate saranno utilizzate per incentivare la mobilità sostenibile. Altre telecamere, al fine di contribuire a garantire livelli maggiori di sicurezza, verranno installate in tutta la città. L’installazione delle nuove telecamere, per le quali la Città intende utilizzare risorse proprie e
acquistare mediante gara tecnologie per realizzare strumenti flessibili e di proprietà, consentirà inoltre di rilevare, nel dettaglio, i flussi di traffico e i comportamenti dei cittadini nel primo periodo di sperimentazione.
“Insieme alla disincentivazione del traffico di solo transito nel centro di città e della malasosta, tra gli obiettivi del progetto vi è l’abbattimento dell’evasione del pagamento della sosta, che consentirà di recuperare risorse per la mobilità sostenibile e spazi per residenti, attività commerciali e per chi
si muove a piedi e in bicicletta”, conclude la sindaca Appendino.
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