Cultura
Il Polo del ‘900 presenta il bilancio sociale 2017/2019
Quando nel 2016 il Polo del ‘900 apre per la prima volta le porte al pubblico, l’obiettivo principale del progetto era offrire alla città di Torino, ai suoi abitanti e a chi vi si recava per visitarla, uno spazio unico e nuovo nel suo genere, che soddisfacesse fabbisogni di intrattenimento, approfondimento, studio e ricerca sui temi del Novecento e sul presente. Con attività dedicate a differenti tipologie di pubblico: bambini, studenti, insegnanti, ricercatori, cittadini, turisti e curiosi e l’offerta di un sistema documentario organizzato e fruibile, integrato con le realtà analoghe presenti sul territorio.
Oggi, il Polo del ‘900 è quella creatura immaginata quattro anni fa. Un centro culturale aperto alla cittadinanza e all’innovazione, che si nutre dell’esperienza, dei patrimoni archivistici e delle competenze di 22 Enti partner, specializzati in storia del Novecento. Uno spazio multifunzionale, dall’offerta culturale ibrida, comunitaria e transdisciplinare che mette in connessione la storia del secolo scorso con i grandi temi d’attualità, per la costruzione di una cittadinanza attiva e consapevole.
La misura effettiva del valore del Polo del ‘900 su comunità e territorio, è resa disponibile attraverso il Bilancio sociale 2017/2019, presentato in anteprima il 15 luglio 2020.
Fotografia della fase d’avvio e di sviluppo del Polo, il bilancio sociale rende conto della visione strategica e degli obiettivi raggiunti, rispetto alle aspirazioni originarie.
Racconta i risultati conseguiti, in riferimento a specifiche aree di innovazione: modello di governance; collaborazione e integrazione fra Polo e Enti Partner; uso degli spazi; coinvolgimento pubblici; valorizzazione dei patrimoni e gestione economica.
Inoltre, il percorso di crescita del Polo del ‘900, superando la dimensione locale, è messo in relazione agli obiettivi globali dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (pp.22-25).
“Il bilancio sociale è la fotografia reale di ciò che è stato, in questi tre anni, ed è tutt’ora il Polo del ‘900 – sottolinea Sergio Soave, Presidente della Fondazione Polo del ‘900 – Il risultato di uno screening collettivo che ha chiamato in causa molti dei protagonisti di questa avventura culturale unica in Italia che, pur faticosamente, ma con entusiasmo, ha cercato di aderire alle volontà e alle finalità consegnateci dai soci fondatori. Si ringrazia la Città di Torino, la Regione Piemonte e la Fondazione Compagnia di San Paolo che hanno creduto nel valore del Polo sin dalla sua nascita, sostenendo da vicino la fase di progettazione, realizzazione e sviluppo del progetto Polo del ‘900, cui continuano a dedicare particolare attenzione per l’importante ruolo culturale e sociale che riveste. L’altro ringraziamento va agli Enti partner che definiscono il senso e l’agire di questo spazio culturale e senza cui il Polo non esisterebbe”.
“La rendicontazione sociale è o dovrebbe essere, innanzitutto, una postura organizzativa – aggiunge Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900 – una sensibilità diffusa ai vari livelli di governo e di gestione dell’ente che si traduce in consapevolezza dell’importanza di dovere misurare, descrivere, comunicare e valutare i processi, i progetti e gli investimenti. In questa specifica fase storica, la rendicontazione dovrebbe assolvere, inoltre, a un altro compito: testimoniare in modo serio e rigoroso dell’effettiva capacità dell’azione culturale di generare valore di natura culturale, sociale, educativa, civica, relazionale, esperienziale ed economica. Testimoniare, cioè, dell’estensione, della profondità e della multidimensionalità del valore che l’agire culturale è in grado di produrre a favore di collettività e territori. Il bilancio sociale – conclude Bollo – rappresenta un punto di partenza, per riflettere su aree di miglioramento e sviluppo futuro del Polo del ‘900, alla luce delle sfide che oggi tornano a mettere profondamente in discussione i luoghi di cultura”.
I risultati del bilancio sociale mostrano una evidente crescita del valore quantitativo e qualitativo del Polo del ‘900, negli ultimi tre anni.
IL VALORE DEGLI ENTI (cap.I)
Si parte dall’aumento del numero degli Enti partner coinvolti nel progetto Polo del ‘900, dai 19 enti iniziali ai 22 attuali. Un incremento non solo numerico che si traduce in nuove opportunità per l’offerta culturale e integrazione di nuovi patrimoni archivistici.
Con l’ingresso di due nuovi enti nel 2019, siti in territorio piemontese, l’azione del Polo si estende anche a livello regionale.
I 22 Enti partecipanti sono l’anima del Polo del ’900.
La collaborazione tra Polo del ‘900 e Enti partner rappresenta l’imprinting genetico del Polo e ne determina il tratto distintivo.
Il risultato di tale collaborazione rappresenta un modello di governance innovativo che sperimenta una forma di integrazione organizzativa, gestionale e progettuale, in risposta alla dilagante contrazione delle risorse finanziarie che coinvolge molti centri culturali in Italia, in nome di una nuova sostenibilità.
Gli Enti partner e i loro patrimoni trovano casa in un unico spazio (Via del Carmine, 13 -14, Torino) favorendo così la concentrazione di funzioni e servizi e massimizzando gli impatti sulla collettività.
L’integrazione con gli Enti si manifesta anche nel team di lavoro. Lo staff del Polo, infatti, è costituito per il 74%, da professionisti distaccati dagli Enti (che impattano sul bilancio del Polo) in un circolo virtuoso di scambio e formazione. Cui si aggiungono collaborazioni esterne e stage.
Nel 2019 il gruppo di lavoro costituito conta 34 figure (dalle 14 iniziali nel 2017), che operano in settori strategici per il futuro della cultura: fundraising, comunicazione, digital engagement, monitoraggio e rapporti con il pubblico, valorizzazione e audience development.
L’integrazione e la collaborazione fra gli Enti ha portato a risultati inaspettati, soprattutto, in riferimento all’integrazione e valorizzazione dei patrimoni e al numero dei pubblici coinvolti.
IL VALORE DEGLI SPAZI (cap.II)
I palazzi juvarriani di San Celso e San Daniele (XVIII), dove oggi sorge il Polo, hanno ricoperto negli anni innumerevoli funzioni: caserma militare fino al 1926, sede della “Gazzetta del Popolo”, rifugio per le famiglie nella II Guerra Mondiale, fino a spazio per sportelli comunali.
Dopo anni di oblio, ai cittadini viene restituito un bene culturale settecentesco trasformato in centro di conoscenza, ricerca e interpretazione del presente.
L’inaugurazione del Polo giunge al termine di un processo di ristrutturazione funzionale, riqualificazione e rigenerazione urbana che ha visto il coinvolgimento attivo di Città di Torino (che ha dato in concessione i palazzi), Regione Piemonte e Fondazione Compagnia di San Paolo (che per l’intera operazione ha stanziato complessivamente 12 milioni di euro).
Unico nel contesto metropolitano, il Polo del ’900 integra in un unico spazio: archivi, biblioteche, musei, spazi performativi e aree relax.
Un mix funzionale che assolve un doppio servizio: verso i cittadini, che hanno l’opportunità di trovare proposte differenti in unico luogo e verso gli Enti partecipanti, che in questi spazi trovano la loro casa comune.
Nel 2019, nuovi spazi e servizi completano la struttura del Polo con l’inaugurazione della caffetteria e bookshop, della piazzetta intitolata a Franco Antonicelli e del cortile esterno di palazzo San Daniele.
Oggi, in 8000 mq, il Polo accoglie: biblioteche, sale lettura, sala consultazione video, sale conferenze, spazi per eventi e mostre, aree didattiche, area bimbi, un museo, un rifugio antiaereo della II guerra mondiale a 12 m di profondità, l’allestimento permanente “Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione”, spazi per aventi all’aperto, 1520 mq di uffici per gli Enti e la Fondazione, caffetteria e bookshop.
La varietà degli spazi si riflette in una poliedrica proposta culturale, aperta a diverse tipologie di pubblici.
IL VALORE DEI PUBBLICI (cap. VII)
Sono 203.415 le presenze totali, registrate negli spazi del Polo, in poco più di 1000 giorni, con una crescita del 39%.
Al valore numerico si associa un’analisi qualitativa della tipologia di pubblico e del tipo di coinvolgimento che permette di modellare offerta e servizi su esigenze culturali specifiche.
Per avvicinare pubblici diversi, il Polo sperimenta molteplici linguaggi, dal teatro, alla danza, dalla graphic novel, al cinema, dall’intelligenza artificiale al gaming.
Con un totale di 1850 eventi, realizzati e ospitati dal Polo, i partecipanti alle iniziative sono aumentati del 115%, da 14mila a più di 31mila nel 2019.
Nato per essere uno spazio aperto alle nuove generazioni, il Polo oggi conta un aumento del 4% degli under 35 (2018/2019).
Tra gli obiettivi strategici del Polo, cresce l’alleanza con il mondo della scuola, con più di 60 proposte didattiche all’anno a cura degli Enti, fruite da un totale di 39.984 studenti, con un incremento del 26% (Cap. V).
Altri risultati significativi riguardano il nuovo pubblico pari al 42% nel 2019, pur rimanendo alto il numero degli utenti fidelizzati per un totale del 23% .
L’ascolto dei pubblici rappresenta un aspetto fondamentale della grammatica progettuale del Polo. A poco più di un anno e mezzo dalla sua costituzione, il Polo del ’900 ha organizzato differenti routine di indagine per analizzare e conoscere i propri pubblici e creare azioni mirate di coinvolgimento.
IL VALORE DELLA PROPOSTA CULTURALE
Da 360 eventi realizzati nel 2017, si passa a 842 nel 2019 tra mostre, concerti, dibattiti, spettacoli teatrali, attività didattiche, workshop, performance, proiezioni, presentazioni di libri. Per un totale di 1850 eventi in tre anni.
La proposta culturale del Polo tiene conto delle sollecitazioni del presente e tiene alta l’attenzione su temi come: parità di genere, migrazioni, lavoro, diritti, sostenibilità ambientale. Il Polo del ’900 dedica parte della programmazione anche ai grandi anniversari del XX secolo, con particolare attenzione alle ricorrenze più importanti del nostro calendario civile in un dialogo sempre costruttivo con l’attualità.
Oltre agli Enti, il ricco palinsesto è alimentato da un ecosistema di relazioni esterne, con 265 nuove partnership attivate in tre anni, di cui il 40% fuori dalla città di Torino e su territorio nazionale (cap. VI).
Grazie alla collaborazione con gli Enti e i partner esterni, sono tantissimi gli intellettuali, gli artisti, gli opinionisti che hanno partecipato alla vita culturale del Polo.
Tra questi: Sergio Mattarella, Ute Lemper, Gad Lerner, Michelangelo Pistoletto, Francis Fukuyama, Alessandro Barbero, Modena City Ramblers, Neri Marcorè, Igiaba Scego, Derrick de Kerckhove, Alan Friedman, Michela Murgia e molti altri.
IL VALORE DEI PATRIMONI (cap.III)
Lo straordinario patrimonio custodito dal Polo, ha un valore inestimabile.
Nei palazzi di San Celso e San Daniele sono custoditi 9km lineari di archivi e biblioteche, con 300.000 libri, 17.000 periodici, 130.000 fotografie, 21.000 manifesti, 53.000 audiovisivi. Disponibili per consultazione, studio, ricerca, approfondimento, creazione artistica e sperimentazione.
Nel triennio sono state 64.196 le presenze nelle sale lettura, con un incremento del 17%.
A gennaio 2018, dopo due intensi anni di lavoro, viene lanciata 9centRo. La piattaforma open source, sviluppata da Promemoria srl, che integra e valorizza il patrimonio culturale degli Enti rendendolo disponibile online.
Si tratta di un importante progetto innovativo (Premio Gianluca Spina per l’innovazione nel 2020) che nasce come risposta all’obsolescenza degli applicativi informatici in uso e alla volontà di ampliare la platea dei fruitori, oltre agli addetti ai lavori.
Oggi 9CentRo conta più di 400mila tra fonti archivistiche e bibliografiche, con 142mila risorse digitali tra manifesti, fotografie, stampe, audiovisivi e oggetti, testimoni della storia del Novecento. Attraverso 9centRo gli utenti possono visitare le banche dati archivistiche degli Enti, utilizzando livelli successivi di navigazione fino alla descrizione analitica di ogni singolo documento e alla sua immagine digitalizzata.
In più, la piattaforma dispone di percorsi tematici e multimediali per facilitare la fruizione dei contenuti, con un’attenzione al mondo della scuola.
9centRo è anche un hub e un aggregatore di archivi online: un ambiente in espansione che intende integrare tutte le realtà interessate a raccontare il ‘900 e i suoi protagonisti, diventando un punto di riferimento per la ricerca storica sul Novecento.
Attualmente 9centRo valorizza gli archivi dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, del Centro Studi Piero Gobetti, della Fondazione Donat Cattin, della Fondazione Gramsci, della Fondazione Goria, della Fondazione Vera Nocentini, dell’ISMEL, dell’Istituto Salvemini, dell’Unione Culturale Antonicelli, del Centro Primo Levi, dell’Istoreto e delle Rete di Cultura Popolare. Dal 2019, include anche banche dati esterne come Fondazione 1563 della Compagnia di San Paolo, Archos metarchivi e ILSREC di Genova.
Per favorire l’accessibilità alle fonti, il Polo ha sperimentato l’Intelligenza artificiale, con il progetto Smart Archive Search.
Inoltre, l’uso creativo delle fonti ha portato alla realizzazione di spettacoli teatrali, concorsi creativi, mostre, percorsi didattici e persino alla realizzazione di un’escape room.
IL VALORE ECONOMICO (cap. VIII)
Il Polo risponde allo schema giuridico della fondazione di partecipazione. La sua nascita e sviluppo sono stati resi possibili dall’impegno economico dei tre soci fondatori – Città di Torino, Regione Piemonte e Fondazione Compagnia di San Paolo – attraverso azioni molteplici: concessione a titolo gratuito del complesso juvarriano, quote di contribuzione ordinarie (900.000 € nel 2017; 1.215.000 € nel 2018, 1.200.000 € nel 2019), più finanziamenti ulteriori su progettualità e investimenti speciali (452.114 € nel 2018; 633.298 € nel 2019).
Il modello di sostenibilità del Polo prevede che la copertura dei costi di funzionamento derivi anche da altre fonti di entrata e che, nel tempo, si rafforzi progressivamente la quota di contribuzione non istituzionale.
I dati al riguardo sono più che positivi, con un valore complessivo della produzione del Polo raddoppiato in tre anni, con un +133% (da 1.007.163 € nel 2017 a 2.346.169 € nel 2019) a testimonianza dell’attivazione di nuove funzioni e servizi che hanno permesso di ricevere contributi per il completamento degli investimenti strutturali; un sostegno per nuove progettualità da interlocutori pubblici e privati e l’attivazione progressiva di entrate di natura commerciale (locazione spazi, royalty su concessioni, sponsorizzazioni).
La scelta di mantenere la gratuità totale dei servizi e delle iniziative offerti al pubblico non consente di disporre di entrate significative e impone di sperimentare modalità di fundraising differenziate. Nei tre anni, cresce l’incidenza delle entrate commerciali e di forme alternative di contribuzione dal 3,5% del 2017 al 15,5% del 2019 e diminuisce il peso dei soci fondatori (in termini di contribuzione ordinaria e straordinaria) dall’89,3% del 2017 al 78,2% del 2019. Per quanto riguarda le attività commerciali si evidenzia la crescita significativa della voce della commercializzazione degli spazi, passata da 12.300 € nel 2018 a 39.243 € nel 2019: si tratta di convegni, convention aziendali, incontri di formazione, spettacoli, concerti e riprese di film ospitati negli spazi del Polo.
2020 – IL POLO RIPARTE
Nelle scorse settimane, il Polo ha riaperto gradualmente i suoi spazi al pubblico. Attualmente tutte le funzioni e i servizi di consultazione e prestito sono stati riattivati su prenotazione e secondo le norme di sicurezza in corso. Nel salotto 900 di Palazzo San Daniele è possibile, sempre su prenotazione, leggere un libro, rilassarsi e studiare.
Anche gli eventi ripartono. Con la rassegna “Metti un’estate al Polo”, si è dato il via a un ricco calendario di appuntamenti, da luglio a settembre, con spettacoli teatrali, talk, performance e proiezioni cinematografiche.
Location prediletta: il cortile di Palazzo San Daniele, con il suo grande palco scenografico, riaperto al pubblico per accogliere il XIV Festival Pirandello e del ‘900.
Segue in programma (16 luglio ore 21), lo spettacolo teatrale Un Gramsci mai visto promosso dalla Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci e il ciclo di proiezioni nell’ambito del progetto integrato Donne, genere, generazioni: lavoro, diritti, linguaggio.
Il Polo del ‘900, inoltre, esce dalle proprie mura e invita a partecipare in altre location significative per la stagione estiva torinese: con il progetto La portineria di comunità e il Festival delle piccole storie, in piazza della Repubblica, a cura della Rete Italiana di cultura popolare e con le proiezioni a Palazzo Reale nell’ambito di Cinema a Palazzo.
Prediligere nuovi spazi, manifesta la volontà del Polo di allargare la sua azione fuori delle mura dei palazzi juvarriani.
A settembre continua questa vocazione con il progetto Dirittibus – in collaborazione con il Museo Diffuso della Resistenza, della Guerra, della Deportazione, dei Diritti e della Libertà – in cui è il museo a uscire dai suoi spazi soliti. L’idea è di realizzare un autobus che per un anno giri la città (un mese per ogni circoscrizione) e che porti contenuti originali sul tema della Resistenza e diritti in alcuni spazi pubblici della città (giardinetti, parcheggi, aree parcheggio). Il bus conterrà un allestimento multimediale e immersivo costruito ad hoc con un linguaggio in grado di avvicinare il pubblico più giovane.
Anche i ragazzi del progetto 900Giovani portano fuori dal Polo il Festival di loro ideazione: 900 G-DAYS che in questa edizione coinvolgerà gli spazi di Piazza della Repubblica.
Altri appuntamenti di punta della stagione autunnale vedranno protagoniste le donne con il progetto 900 storie, percorso narrativo su 5 donne che hanno lasciato un segno nel ‘900. Inoltre, a settembre/ottobre, verrà proposto un ciclo di webinar, dedicato agli operatori culturali interessati alla stesura del bilancio sociale, partendo dal lavoro del Polo del ‘900.
2020 – VERSO IL FUTURO
I mesi di chiusura, a causa dell’emergenza sanitaria, hanno messo a dura prova il Polo e la sua stessa natura – come luogo aperto alla comunità, spazio abitato dalle persone e soggetto promotore di un fitto calendario di eventi. Il Polo, però, non è mai stato fermo. Accolta la sfida, ha cominciato a proporre e potenziare una varia offerta digitale sui canali social e sito Internet, con il programma #ilpoloèsempreonline.
Il digitale rappresenta una risorsa che il Polo ha deciso di esplodere.
Tra le mire future: comprendere in maniera più matura i processi di trasformazione digitale per farvi parte in maniera più consapevole. Grazie anche a un percorso di formazione sui temi dell’innovazione digitale, ottenuto dalla vittoria del Premio Gianluca Spina del Politecnico di Milano (2020).
Le opportunità strategiche future vanno nella direzione di una offerta culturale ibrida, con una programmazione di iniziative in presenza integrate da modalità streaming digitali. Con un impatto sull’ampliamento e attivazione di nuovi pubblici già sperimentata dal Polo, negli ultimi mesi. In futuro, il Polo potrebbe agire come un vero e proprio broadcaster culturale in grado di offrire contenuti digitali on demand attraverso podcast, web TV, web radio e contenuti educativi in grado di interagire e rafforzare, in un circolo virtuoso, gli eventi in presenza e viceversa.
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