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Dall’11 luglio torna Occit’Amo

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Arriva Occit’amo 2020, la sesta edizione del festival che segna l’estate nelle Terre del Monviso, porta orientale dell’Occitania, il “paese che non c’è” che dal Piemonte si estende fino alla Spagna riunendo in un unico abbraccio culturale le persone che si riconoscono per caratteri, origini e passioni comuni.

Un patrimonio ricco di musica, tradizioni e cultura riletti in una chiave contemporanea, che sotto la direzione di Sergio Berardo, anima dei Lou Dalfin, diventa un percorso lungo 5 settimane (dall’11 luglio al 15 agosto) di concerti, appuntamenti, antiche chiese, camminate, rifugi, castelli, scoperte dei borghi alpini, anche in orari inconsueti che rendono le esperienze ancora più uniche. Protagoniste assolute sono le valli alpine ai piedi del “Re di Pietra”, il Monviso, riunite in un unico progetto di promozione territoriale che va sotto il nome di Terres Monviso: Valle Stura, Valle Maira, Val Varaita, Valli Po Bronda e Infernotto, Valle Grana e tutta la pianura che si estende intorno a Saluzzo, capitale dell’antico marchesato.

Occit’amo è un festival resistente, che ai grandi numeri da sempre preferisce eventi più piccoli ma unici: concerti all’alba, passeggiate musicali, scoperte di borgate alpine meno conosciute. Occit’amo vuole esaltare la territorialità e il legame con le radici, con le montagne, con i piccoli luoghi preziosi che sono ponte tra culture e paesi a cavallo delle montagne.

La formula del festival, rispettosa dei luoghi e della loro identità, porta già con sé quelle necessarie misure precauzionali che il buon senso impone. Non è stato necessario dunque cambiare rotta o individuare nuove soluzioni: Occit’amo è un festival radicato, già presente nelle abitudini dei luoghi che lo ospitano e dei numerosi appassionati, sostenibile dal punto di vista del territorio e della formula. Palcoscenico del festival sono le valli montane, ampie e accessibili: distanziamento e sicurezza sono garantiti.

Il programma della sesta edizione offre al pubblico le molte sfumature della musica occitana, proposta in vari momenti della giornata, dall’alba al tramonto passando per le passeggiate musicali. A fianco dei Lou Dalfin, nel percorso del festival troviamo band con ispirazioni artistiche molto differenti: i Lhi Balòs (11 luglio) dai suoni ska, reggae e balcan-folk; i Lhi Destartavelà (12 luglio) che propongono la musica tradizionale occitana con strumenti moderni come il basso elettrico e il cajon; i Teres Aoutes String Band (18 luglio) che rileggono i canti e le danze della tradizione esaltando le potenzialità espressive degli strumenti a corde; i Lou Pitakass (19 luglio) giovanissimi interpreti tutti under 19, dai ritmi grintosi e ricchi di energia; i Polifonici del Marchesato (24 luglio) coro con una lunga storia, capace di spaziare in 5 secoli di letteratura musicale, sacra e profana con toccate nella musica pop, colonne sonore e spiritual; le Duea (2 agosto) coppia di violini di musica popolare; i Sonadors (7 agosto) musicisti legati alla tradizione della Val Vermenagna; i Lou Seriol (8 agosto) una delle band più longeve e conosciute del panorama della nuova musica tradizionale occitana; Autre Chant (9 agosto) nuova espressione dello spirito folk rock occitano; Bataclan (14 agosto) fanfara di cornamuse e laboratorio permanente di cornamuse d’oc sotto la direzione di Dino Tron.

Punte di diamante in particolare due appuntamenti. Il primo è CHARAMALHATOMICA (23 luglio) un inedito incontro musicale tra l’anima storica della musica occitana i Lou Dalfin e la Bandakadra, una vera orchestra da passeggio che unisce l’energia delle formazioni street al sound delle big band anni Trenta tra rocksteady, balkan e swing. I due gruppi si troveranno sullo stesso palco per reinterpretare alcuni brani del repertorio del gruppo occitano, fondendo le anime e le tradizioni di queste due formazioni.

Il secondo è l’ormai tradizionale concerto di chiusura il 15 agosto che vedrà protagonisti i Lou Dalfin accompagnati dalla grande orchestra occitana.

Non mancano gli incontri più vicini al teatro e alla narrazione. L’anteprima è affidata a Ginevra di Marco (9 luglio) che con Francesco Magnelli, Andrea Salvadori e ospite Massimo Zamboni dedica un omaggio a Luis Sepúlveda intitolato Lucho e noi (unica data piemontese). A seguire, Assemblea Teatro propone Gisella Bein in L’uomo che piantava gli alberi (12 luglio); incontro con il giornalista e uomo di montagne Enrico Camanni (19 luglio), in collaborazione con Borgate dal vivo; appuntamento-concerto con il cantautore genovese Paolo Gerbella (26 luglio), spettacolo di Andrea Scanzi E pensare che c’era Gaber (27 luglio) dedicato alla storia teatrale del grande Giorgio Gaber, di cui Scanzi è stato allievo, con le musiche del talentuoso Filippo Graziani (in collaborazione con Borgate dal vivo); Cala Cimenti presenta il suo libro Sdraiato sulla cima del mondo (8 agosto, in collaborazione con Borgate dal vivo).

E poi ancora laboratori dedicati alle erbe, stage di ballo dedicati alle danze occitane con Daniela Mandrile, il cinecamper e altro ancora.

Per aumentare l’attesa del festival, Occit’amo ha pensato a vari appuntamenti di avvicinamento che in diverse modalità, prepareranno il pubblico all’appuntamento estivo.

Dal 29 giugno sarà la volta dei Passa Charriera, I Passa Strada dei Mercati cittadini, che racconteranno Occit’amo in una maniera al tempo stesso innovativa e tradizionale, nei principali mercati cittadini. Come gli antichi trovatori che nel basso medioevo mescolavano melodie delle valli e poesie in lingua d’oc per raccontare l’amore per le dame insieme a storie, leggende e fatti dei luoghi che attraversavano. I Passa Charriera aiuteranno il pubblico a immergersi nell’atmosfera del festival, presentando anche il programma in vero stile occitano.

Proseguono inoltre i momenti dedicati alla danza: la maestra di danze occitane Daniela Mandrile propone ogni settimana sul profilo Facebook di Occit’amo, un ballo della tradizione occitana presentato “passo a passo”. La matellotte bearnese, il rigodon del delfinato, la borreia (burrée) a 2 e a 3 tempi, la santiera sono alcune delle proposte selezionate da Daniela Mandrile in collaborazione con Sergio Berardo. Si tratta di balli che non prevedono il contatto fisico e potranno essere ballati in occasione dei concerti estivi.

Per garantire la partecipazione nel rispetto delle normative vigenti, una parte degli appuntamenti saranno su prenotazione. Tutte le informazioni, il calendario del festival e le modalità di prenotazione si trovano sempre aggiornate sul sito e sui profili social.

(Foto Chiara Bruno)

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