Ambiente
Dove si butta il cartone della pizza? E’ la ricerca più effettuata dai torinesi sull’App Junker
Prosegue con successo la collaborazione tra Amiat Gruppo Iren, Città di Torino e Junker, l’assistente virtuale che aiuta i cittadini a differenziare senza errori: Torino è la prima città italiana per numero di download. In crescita le ricerche. E adesso arriva una nuova funzione sperimentale che sfrutta l’intelligenza artificiale per riconoscere i materiali e indicare come gettarli
Quasi 1,5 milioni di ricerche,oltre 51mila famiglie raggiunte e 7.400 segnalazioni di situazioni di degrado. A un anno e mezzo dall’avvio della collaborazione con Junker, l’app perla raccolta differenziata più amata d’Italia ha ormai definitivamente conquistato i torinesi. Al punto che la città si è aggiudicata il primato per numero di utenti e, con una media di 30 ricerche per cittadino, supera di gran lunga il dato nazionale (24)
Il lockdown dovuto all’emergenza Covid-19 non ha scalfito l’accuratezza dei torinesi nel differenziare i rifiuti. Al contrario, si è registrato un sensibile aumento delle ricerche in app. In linea col trend nazionale, i torinesi si sono rivolti a Junker per sapere come smaltire correttamente guanti e mascherine, che sono andati così a integrare la classifica generale dei 5 prodotti più ricercati in città.
I 5 prodotti più ricercati dai torinesi su junker
1 Cartone della pizza (sporco)
2 Carta affettati
3 Contenitori della carne (polistirolo)
4 Assorbenti igienici
5 Polistirolo (imballaggi e scatole)
Nello stesso periodo sono aumentate anche le ricerche dei punti di conferimento in mappa. Molti cittadini hanno infatti approfittato della permanenza a casa per risistemare armadi, garage e cantine, ritrovandosi con un gran numero di rifiuti “straordinari”(come vecchi RAEE, abiti usati, articoli per bambini e attrezzi vari), che non possono essere conferiti nei bidoni domestici.
“Siamo soddisfatti di questi ulteriori risultati che dimostrano come l’innovazione tecnologica sia un elemento fondamentale e ormai imprescindibile nella divulgazione dei corretti comportamenti ambientali – dichiara il Presidente di Amiat Gruppo Iren, Christian Aimaro – Amiat da sempre è sensibile al contributo che la tecnologia può apportare al miglioramento della qualità ambientale del territorio. I positivi risultati di raccolta raggiunti a seguito dell’introduzione delle eco isole smart in alcuni quartieri della città confermano come il binomio tecnologia-ambiente sia uno degli asset su cui programmare iniziative volte al continuo miglioramento della ecosostenibilità del territorio”.
“Con l’estensione del ‘porta a porta’ a tutto il territorio comunale puntiamo a stimolare i cittadini a separare correttamente i rifiuti, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2021il 65% di raccolta differenziata – spiega Alberto Unia, assessore all’Ambiente della Città di Torino. Soluzioni intelligenti, come quella offerta dall’app Junker, consentono di migliorare la qualità di tale raccolta e si rivelano un supporto apprezzato, certificato dal raggiungimento di oltre 50mila utenti in città, ed efficace per informare e invogliare l’adozione di comportamenti e stili di vita più responsabili e sostenibili”.
A suggellare il “matrimonio felice” tra Junker e Torino arriva adesso una nuova funzione, che sposta l’asticella dell’innovazione tecnologica ancora più in alto. Finora l’app offriva tre modalità di ricerca: per scansione del codice a barre, per simboli o per ricerca testuale. Da oggi per sapere come smaltire un oggetto basterà inquadrarlo e inviare l’immagine al “cervellone” dell’app. Grazie auna complessa combinazione di algoritmi, il sistema lo riconoscerà e risponderà inviando, in tempo reale, tutte le informazioni sulla composizione del prodotto e le corrette modalità di conferimento. Facile come scattare una foto!
Con la nuova funzione, basata sul riconoscimento per immagini, sarà ancora più facile differenziare gli oggetti sfusi o privi di etichetta. Si tratta di una tecnologia sperimentale, mai applicata prima d’ora in questo campo, basata su un sistema di apprendimento automatico che si evolve grazie alla collaborazione degli utenti. Il database di partenza è costituito da circa 1 milione di immagini, che man mano saranno evolute grazie alle ricerche e i feedback dei cittadini.
“Non è un caso – rivela Benedetta De Santis, CEO di Giunko, la start up innovativa che ha ideato l’app – se abbiamo scelto di lanciare proprio da Torino il nostro nuovo servizio sperimentale. Qui in pochi mesi la community Junker è cresciuta tantissimo, grazie anche all’ottima collaborazione tra la nostra piattaforma, il Comune e il gestore. I torinesi d’altronde si sono sin dall’inizio dimostrati molto attenti e collaborativi e siamo sicuri che, anche in questa occasione, la città si rivelerà uno straordinario motore di innovazione. Dal canto nostro continueremo a fare del nostro meglio per venire incontro alle esigenze che man mano verranno manifestate dall’amministrazione e dalla cittadinanza, sfruttando la digitalizzazione per abbattere tutte le barriere linguistiche o di accessibilità”.
Junker è infatti tradotta in 10 lingue, così da poter essere usata anche da turisti e lavoratori stranieri, ed è completamente accessibile anche ai non vedenti. Oltre al servizio di riconoscimento dei rifiuti, Junker offre poi ai torinesi una gamma di servizi aggiuntivi, studiati per aiutarli a ridurre la loro impronta ecologica. Da una mappa per conoscere e sostenere le buone pratiche di economia circolare presenti sul territorio ai quiz per testare, in modo divertente, le proprie conoscenze sulla raccolta differenziata.
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