Piemonte
Partono i centri estivi in Piemonte: le regole da seguire, come trovarli e come sceglierli
Dal 15 giugno anche i Piemonte, come nel resto d’Italia, partono i centri estivi, evento che sancisce per tanti ragazzi italiani l’inizio delle vacanze estive.
Va da sé però che a causa il coronavirus, che ha radicalmente modificato le abitudini delle persone, anche i centri estivi dovranno seguire delle regole ben precise affinché possano accogliere i ragazzi e far svolgere loro le attività nella massima sicurezza.
Secondo le disposizioni della regione Piemonte i destinatari dei centri estivi saranno i bambini/ragazzi compresi nella fascia di età che va dai 3 ai 17 anni. Potranno essere svolti in luoghi che rispondono ai requisiti di agibilità come sedi scolastiche, sedi delle associazioni sportive, oratori o enti religiosi, a condizione che siano in grado di garantire le funzionalità necessarie, in termini di spazio per le attività all’interno e all’esterno, servizi igienici, spazi per servizi generali e per il supporto alla preparazione e/o distribuzione dei pasti e che siano dotati di apposita segnaletica rispetto alle indicazioni igienico sanitarie.
La capacità ricettiva di ogni centro non può superare i 100 posti e qualora gli ambienti consentano di superare suddetta cifra, il centro dovrà essere organizzato in moduli distinti, all’interno dei quali dovranno essere garantito il rispetto di tutte le indicazioni.
Andranno favorite le attività da svolgersi all’aperto, con adeguate zone d’ombra, e l’organizzazione per turni per l’utilizzo degli spazi comuni, tutto nel rispetto del distanziamento sociale e senza lo scambio di oggetti.
Il Personale del centro estivo deve avere un coordinatore esperto per tutte le attività; degli operatori maggiorenni e del personale ausiliario secondo le esigenze dei servizi. Servizio. Per il rapporto personale educativo e minori: -per i minori in età di scuola dell’infanzia: un adulto ogni 6 minori -per i minori in età 6/11 anni: un adulto ogni 8 minori -per i minori in età di scuola secondaria 12/17 anni: un adulto ogni 10 minori. Ai fini dell’inserimento dei minori nei gruppi, viene considerata l’età al momento dell’iscrizione.
L’accesso alla struttura da parte di chiunque, operatori, addetti (anche volontari e animatori), utenti, famigliari (anche questi ultimi dotati degli adeguati dispositivi di protezione), deve essere preceduto da una scheda di pre-triage quotidiana per la raccolta delle informazioni che valuti gli elementi seguenti: previa igienizzazione delle mani la rilevazione della temperatura corporea con rilevatore di temperatura corporea.
È importante evitare i contatti tra genitori al momento di accompagnare o ritirare il bambino/adolescente e gli assembramenti negli spazi esterni (parcheggi adiacenti inclusi). I minori potranno entrare presso la struttura accompagnati da un genitore/accompagnatore per volta, preferibilmente sempre lo stesso genitore/la stessa figura di riferimento.
È necessaria una pulizia giornaliera e igienizzazione degli ambienti, Si deve prevedere la pulizia e disinfezione di tutti gli oggetti che vengono a contatto con i minori.
Tante sono le strutture che in Piemonte che si sono attrezzate per poter garantire ai ragazzi di poter trascorrere un’estate il più “normale” possibile, variando le offerte, dalla città alle zone di campagna o di montagna dal contatto con gli animali e la natura alle escursioni, fino alle attività sportive offerte dai centri estivi gestiti dalle società sportive dilettantistiche sparse per la regione.
Un dato che emerge è che molte delle strutture che negli anni passati erano soliti organizzare i centri estivi, a causa delle regole molto stringenti quest’anno non partiranno, non potendo garantire il rispetto delle suddette norme. Se si è indecisi su quale il centro estivo scegliere, è possibile visitare la piattaforma ed il sito “Orangogo”, sito dove sono raccolti e descritti, se non tutti, una grandissima parte dei centri estivi presenti sul territorio.
I centri estivi quest’anno più che mai sono un’occasione per i più giovani per ritornare ad una parvenza di normalità e socialità, dopo i duri mesi di lockdown. Tornare, con tutte le precauzioni del caso, ad avere un se pur minimo contatto tra di loro, sarebbe salutare per il loro benessere psicologico. Da non sottovalutare anche la funzione pedagogica ed educativa per il ragazzo o bambino, che attraverso il centro estivo ha la possibilità di poter sviluppare la socialità ed il principio di condivisione degli spazi e dello stare in un gruppo con i suoi coetanei, oltre, come potrebbe essere nel caso delle colonie, a cominciare a sviluppare un senso di responsabilità e di rispetto delle regole.
Ovviamente anche per i genitori il centro estivo deve essere visto in questa ottica, e non più solo come il luogo dove “parcheggiare” il proprio figlio per consentigli di poter lavorare o tornare a lavorare, aspetto non di poca importanza certamente, ma che non deve essere il primario, ma anzi potrebbe essere ritenuto fondamentale per la crescita e la maturazione del proprio figlio.
Spesso viene tralasciata la tutela dei diritti e delle condizioni di lavoro in cui vengono messi gli operatori e gli educatori dei centri estivi. Ci sono dei casi dove cooperative fanno lavorare e offrono il lavoro da educatori con condizioni che richiedono attenzioni: assenza di contratto o accordo scritto, spesso guadagni irrisori: un totale di 50 ore settimanali, dal lunedì al venerdì, 10 ore al giorno per soli 2 euro l’ora. Attenzione alla responsabilità penale a carico dell’istruttore/educatore nel caso in cui dovesse accadere qualcosa durante le attività di servizio.
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