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Il Vescovo di Cuneo: a queste condizioni i Centri Estivi per ragazzi non possono aprire

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il Vescovo di Cuneo, Piero Delbosco, ha inviato alle comunità ecclesiali e alle istituzioni civili delle diocesi di Cuneo e di Fossano sulle proposte estive per ragazzi e giovani.

“Negli ultimi decenni la passione educativa delle Chiese di Cuneo e di Fossano per i bambini, i ragazzi, gli adolescenti e i giovani ha preso forma, nel periodo estivo, soprattutto attraverso l’iniziativa degli Oratori Estivi e dei Campi Scuola. Gradualmente tali iniziative, grazie all’impegno, alla competenza e alla creatività di tanti sacerdoti, educatori, genitori, nonni e animatori minorenni (14-17 anni), per la gran parte volontari, si sono strutturate sempre meglio; si sono rinnovate per essere al passo con i tempi; si sono ramificate sul territorio diocesano e consolidate al punto da essere attese e apprezzate dalle famiglie. Numerose Scuole Paritarie parrocchiali o gestite da Enti e Fondazioni legate alle Parrocchie, inoltre, in questi anni, hanno organizzato settimane di “Asilo estivo”, per venire incontro ai bisogni e alle richieste delle famiglie. Lo spazio educativo dell’Oratorio Estivo è una modalità preziosa e indispensabile attraverso cui le nostre Chiese locali, portano avanti, all’interno di un progetto annuale e strutturato, un cammino di umanizzazione e di evangelizzazione che non si limita al solo periodo estivo ma che, durante tutto l’anno, prende il volto della catechesi, della pastorale familiare, della vita comunitaria e liturgica, dell’attenzione ai poveri e alla vita di carità.

Tutte queste iniziative pastorali sono riconosciute e apprezzate dall’opinione pubblica; molte di esse sono realizzate in collaborazione con le Pubbliche Amministrazioni e, da sempre, contribuiscono alla tenuta sociale di molti territori e di molte famiglie, offrendo la possibilità, soprattutto a quelle più deboli e fragili economicamente e umanamente, di proporre ai propri figli opportunità di integrazione e di socializzazione. Negli anni sono stati anche potenziati servizi e competenze: pre-ingressi, mense, formazione degli educatori e degli animatori, collaborazioni con Associazioni e Cooperative (Centro Sportivo Italiano, san Tomaso, Cooperativa Momo, Gesac) per qualificare sempre meglio gli interventi educativi e le attività proposte. Nel 2019 hanno partecipato alle attività degli Oratori estivi delle Parrocchie (esclusi i Campi Scuola): 2.191 bambini e ragazzi della Scuola Primaria e 1.144 ragazzi della Scuola Secondaria di Primo Grado, per un totale di 3.335 minori, seguiti da 376 educatori maggiorenni e da 765 animatori minorenni (14-17 anni).

Il 15 maggio 2020 sono state pubblicate le “Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza COVID-19” a cura del Dipartimento per le politiche della famiglia. Pur aprendo alla possibilità di organizzare e aprire gli Oratori Estivi, le difficoltà pratiche appaiono certamente molto consistenti. Con diversi Comuni del territorio diocesano si sono attivati tavoli di lavoro costruttivi, in un clima di dialogo, di confronto e di collaborazione, per immaginare i possibili sviluppi programmatici. Come Chiese di Cuneo e di Fossano non intendiamo rinunciare a offrire proposte che consentano ai bambini, ai ragazzi e agli adolescenti delle nostre Parrocchie di trascorrere i mesi dell’estate in un contesto sicuro, sereno, festoso e che permettano alle famiglie di gestire il tempo e gli impegni del lavoro. Intanto, le comunità parrocchiali si stanno consultando per immaginare iniziative realizzabili, in base alle proprie possibilità e risorse.

Riteniamo però essenziale, in questa “Fase 2”, che vengano sciolti e precisati chiaramente alcuni aspetti critici:
• la responsabilità: non può ricadere totalmente sulle Parrocchie, sugli Enti gestori delle Scuole Materne Paritarie e sulle famiglie. È opportuno, invece, in un’ottica di corresponsabilità reale, che sia condivisa alla pari anche con le Amministrazioni comunali e le autorità sanitarie competenti (ASL).
• il punto di vista giuridico: gli Enti gestori non possono essere considerati responsabili di un contagio, ma sono responsabili delle condizioni di sicurezza da creare seguendo le Linee Guida e potranno essere considerati responsabili di non averle messe in atto. L’INAIL con un comunicato e il Ministero del Lavoro in un’interrogazione parlamentare hanno chiarito che la responsabilità dell’eventuale contagio può essere attribuita al datore di lavoro solo nel caso in cui non vengano rispettate le misure di sicurezza stabilite dal Protocollo applicabile a quell’attività. Nel caso delle attività estive, la corretta applicazione delle citate Linee Guida rende minimo il rischio per il gestore del servizio di essere ritenuto responsabile civilmente e penalmente del contagio?
• la documentazione burocratica da produrre per attivare gli Oratori Estivi come sarà complessa o semplificata?
• per attuare correttamente le linee guida, soprattutto per ciò che riguarda l’igiene, le sanificazioni dei locali, il triage di accoglienza, i dispositivi di protezione, visti i costi e la difficoltà di reperimento, non è possibile che tutto gravi sugli Enti gestori (che dovranno provvedere a tutto) e sulle famiglie (con un aumento delle quote di partecipazione alle attività).

Qualora questi aspetti critici rimanessero irrisolti, riteniamo che non ci siano i presupposti per aprire i nostri Oratori Estivi in sicurezza, pur consapevoli e profondamente dispiaciuti di venir meno ai bisogni di migliaia di famiglie e, soprattutto, di rinunciare ad un annuncio esperienziale del Vangelo che prende il volto delle relazioni, penalizzando ancora una volta i bambini, i ragazzi e gli adolescenti che, in questi mesi, causa la chiusura delle Scuole e di tutte le abituali attività pastorali ed extra- scolastiche, hanno pagato un prezzo altissimo in termini di umanità, di fede, di socialità e di tenuta psicologica.”

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