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Espulsi dall’albo dalle leggi fasciste, re-iscritti simbolicamente una ventina di giornalisti ebrei

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Tornano ad essere iscritti ‘simbolicamente’ all’Albo una ventina di Giornalisti ebrei, tra professionisti e pubblicisti, che furono espulsi in seguito alle leggi fasciste del 1938. Lo ha deciso il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte raccogliendo i dati di una ricerca della Fondazione Paolo Murialdi.

Tra i nomi figura anche Adriano Olivetti, allora direttore della rivista Tecnica ed Organizzazione, che sarebbe poi stato protagonista della rinascita italiana del Dopoguerra, pioniere del computer e fondatore del settimanale L’Espresso.

Tra i professionisti Dario Ascoli, redattore stenografo della Gazzetta del Popolo, Leonardo Ascoli, giornalista anche lui della Gazzetta del Popolo, Beniamino Calò, redattore de La Stampa, Emilio Foà, redattore de L’Organizzazione Industriale, Amedeo Recanati, redattore della Gazzetta del Popolo e direttore del giornale ebraico La nostra bandiera.Tra i pubblicisti, Roberto Bolaffi; Isacco Kraiterkraft, Silvio Ottolenghi, fotoreporter della Gazzetta del Popolo.

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