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Arpa Piemonte, il lockdown non ha cambiato le acque del Po

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Il lockdown non ha cambiato lo stato di salute delle acque del tratto torinese del fiume Po. “Nessuna variazione significativa”: è il responso delle analisi condotte da Arpa Piemonte che ad aprile, come in ogni mese dell’anno, ha prelevato campioni in 5 punti per poi sottoporli a indagini di laboratorio su 180 parametri. La conclusione scientifica smentisce la percezione di acque tornate più pure e limpide dopo il blocco di moltissime attività commerciali e industriali. “Il Po – spiega Angelo Robotto, direttore generale di Arpa – è risultato in molti giorni del lockdown limpido verosimilmente per l’assenza di piogge, che non hanno portato a variazioni significative di trasporto solido consentendo una decantazione ma il suo stato di contaminazione, che per i valori di riferimento è conforme, non è mutato”.

In “sistemi ambientali complessi come il Po – prosegue Robotto – la variazione delle pressioni ha effetti a lungo termine e non è compatibile con i tempi del lockdown di poco meno di due mesi. A questo va aggiunto che il carico delle pressioni significative” nel tratto torinese del fiume – “non si è sostanzialmente modificato: nel periodo di lockdown il carico degli abitanti equivalenti, gli impatti del comparto agricolo e zootecnico, le derivazioni in atto e la presenza di siti potenzialmente inquinati non ha subito variazioni sostanziali. Inoltre la maggior parte degli scarichi produttivi recapita in sistemi di collettamento collegati ad impianti di depurazione centralizzati che sono risultati tutti sempre attivi”.

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