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La marcia del sindaco di Divignano: dal Novarese a Roma in bicicletta per restituire i 600 euro: “Sono un’elemosina”

Sergio Lanzillotta

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“Ufficialmente ho un’autocertificazione, sto consegnando una birra a Roma. In realtà sto andando a riportare al premier quei 600 euro: è un’elemosina. Ho 6 dipendenti fissi e 4 a chiamata che non hanno avuto un euro di cassa integrazione a due mesi dal lockdown, allora se li riprendano e che li usassero meglio, ad esempio per quando ripartiremo tutti”.

Per un verso scherza, dall’altro è serissimo Gianluca Bacchetta, 51 anni,  sindaco di Divignano, comune di 1400 anime in provincia di Novara, e proprietario di una birreria nel suo paese, la Edelstube, che il 30 aprile ha deciso di intraprendere un lungo viaggio (prima a piedi e poi in bici)  che dal piccolo comune lo porterà a Roma.

https://www.facebook.com/AmministrazioneComuneDivignano/videos/576512946321592/?__tn__=%2Cd%2CP-R&eid=ARDIgv_HxBFdPpYFegLNfol4JQTaV21c5QlM6H6nGNZCHNqutuneUHy1FB_o8rWYeNa51vWkP6oPGme7

Obiettivo? Essere ricevuto dal premier Conte per “una chiacchierata di 10 minuti”. E’ per questo che, zaino in spalla e infradito a i piedi, 4 paia di mutande, 4 magliette, mascherine, gel, guanti e fascia tricolore, si è messo in sella di una bici donata da Massimo di Boffalora (che dovrà restituire) per raggiungere la Capitale.

Questa è una situazione mia vista prima e mai provata da nessuno, a cui nessuno era preparato. Non esiste nel manuale da Sindaco come si affronta una pandemia!” Tutti i sindaci erano concordi che ci sarebbe voluta una maggiore chiarezza da parte del governo, ed una maggiore tempestività nel comunicare le contromisure da adottare. Perché i cittadini in difficoltà si rivolgono in primis ai loro sindaci e spesso si fatica a trovare la risposta di cui hanno bisogno”, si legge in una nota del Comune.
“Infine – sottolineano dal Municipio –  ci teniamo a precisare che il viaggio di Gilu (com’è chiamato il primo cittadino, ndr)  è sì un gesto provocatorio, ma assolutamente non un incitamento alla disobbedienza o ad uscire di casa. Lui vuole farsi da portavoce per tutti i piccoli comuni che contano poco o nulla agli occhi dello stato e per tutte quelle persone messe in ginocchio dai decreti emanati per fronteggiare questa pandemia”.

 

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