Cronaca
A Pasquetta fanno festa e sberleffano il Premier Conte – VIDEO –
A beccarli è stata Selvaggia Lucarelli che li ha intercettati su Instagram. Il video poi è stato segnalato anche dal giornalista del Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi. Si tratta di un gruppo di ragazzi e ragazze di San Mauro, in provincia di Torino, che lunedì 13 aprile, in barba ai divieti di assembramento, hanno festeggiato la pasquetta ignorando il dpcm #iorestoacasa.
https://www.facebook.com/flaviana.basta.73/videos/vb.100030207903639/274116303605298/?type=2&theater
Non solo: dopo i brindisi il gruppo ha aperto un uovo di Pasqua è ha preso in giro (non poco garbatamente) il premier Giuseppe Conte. Non paghi hanno pubblicato tutto sui loro profili Instagram. Quando però il loro video è diventato virale lo hanno rimosso: troppo tardi
“Ho appena visto questo allegro gruppo di simpatici disagiati all’ultimo stadio – scrive Andrea Scanzi -. Premesso che gente che parla foneticamente così dovrebbe farci il favore minimo di non uscire mai di casa per non offenderci oscenamente i timpani e la psiche, è auspicio minimo che una simile mandria di squisiti dissestati allo stato brado venga al più presto fermata, multata, quarantenata e curata con infinita misericordia. Se penso alla fatica sovrumana di chi rischia ogni giorno la vita per noi (e per voi), per poi vedere vanificato ogni impegno (il loro e nostro) per il vostro comportamento smisuratamente sottosviluppato e deficiente, mi viene da pensare che siete al di sotto di ogni decenza. E siete anche intimamente gonzi, perché vi riprendete pure mentre dimostrate plasticamente che Darwin ci ha sopravvalutato – a torto – per secoli. Incarnate al meglio il peggio di questo nostro splendido paese. Mi fate più schifo che spavento (cit Gaber). Vi sia lieve la miseria umana e morale di cui parete essere intrisi”.
https://www.facebook.com/flaviana.basta.73/videos/vb.100030207903639/274132533603675/?type=2&theater
Aggiornamento: i ragazzi si sono scusati, hanno detto di aver capito l’errore ed hanno promesso una donazione agli ospedali, dicendosi anche pronti a scuse pubbliche.
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