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PD e Movimento 5 Stelle chiedono spiegazioni sulla situazione del coronavirus in Piemonte

Redazione Quotidiano Piemontese

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Continuano le polemiche sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Piemonte. Paolo Furia, Segretario regionale PD Piemonte e  Maria Peano, responsabile sanità PD Piemonte polemizzano sulla situazione dei tamponi:” E’ noto che la Regione ha attivato più laboratori analisi per poter smaltire più tamponi. Ciò che è meno noto è che alcuni laboratori lavorano a circa la metà della loro capacità. Pare che il laboratorio di Asti, ad esempio, svolga la metà dei tamponi che potrebbe fare per mancanza di personale, nonostante gli investimenti importanti del Governo in merito alle assunzioni. Fino a qualche giorno fa, perlomeno, lo stesso valeva per il laboratorio di Novara. A Biella, poi, sembrerebbe che vengano fatti la metà dei tamponi che sarebbe possibile fare a regime per carenza di reagenti per svolgere l’esame. Una carenza di reagenti che potrebbe doversi imputare ai ritardi negli acquisti della Regione Piemonte, e quindi alla conseguente difficoltà di reperire il materiale sul mercato. In ogni caso, non vi sono certezze e dalla Giunta regionale, a parte generici attacchi sul passato, non arrivano spiegazioni.

E’ un “mistero della fede” ed anche un discreto scandalo che il Piemonte nello specifico fatichi a dotarsi degli equipaggiamenti necessari a svolgere le analisi di tamponi. Inutile richiamarsi alle responsabilità del passato: nulla avrebbe impedito e impedisce alla Regione di coordinare, nel qui ed ora, gli acquisti di tamponi e reagenti (da assegnare ai laboratori analisi). Nulla che si sappia, perlomeno. Per questo ci piacerebbe avere esatta informazione su cosa sta succedendo nel settore acquisti e nel settore personale in Piemonte e se non possano essere accelerate le pratiche che consentirebbero ai laboratori come il nostro di lavorare a pieno regime.

Secondo Francesca Frediani, Capogruppo regionale M5S Piemonte:  “La gestione della crisi in Piemonte non è all’altezza dell’importante momento di crisi che ci troviamo ad affrontare. I dati del contagio nella nostra regione continuano a peggiorare a differenza di altre realtà del nord Italia. Occorre intervenire subito, la lista delle criticità è fin troppo lunga.

Fin dall’inizio abbiamo chiesto a Cirio di circondarsi delle migliori professionalità, invece la Giunta regionale ha messo in piedi una Unità di Crisi inadeguata. Il coordinatore sanitario, ex direttore ASL sotto le Giunte Cota e Chiamparino, risulta coinvolto in due indagini della magistratura che riguardano il suo operato nelle aziende sanitarie. Nell’unità di Crisi sono altresì presenti un ex Pm della Procura di Torino ed il sostituto Procuratore Generale di Torino. Ci pare quantomeno inopportuna questa vicinanza tra una persona coinvolta nelle indagini della Procura (non vi erano altre professionalità a disposizione?) e magistrati.

Come se non bastasse, sempre in queste ore, il capogruppo della Lega in Consiglio regionale si rende protagonista di un attacco scomposto senza precedenti nei confronti dei Medici di Famiglia. Solo pochi giorni fa l’Ordine dei Medici del Piemonte ha inviato una dettagliata lettera al Governo parlando di “situazione drammatica” ed elencando le gravi responsabilità del Governo regionale.

In questi giorni assistiamo al commissariamento, di fatto, di alcune Aziende sanitarie del Piemonte con professionisti che non hanno mai fatto mistero della loro vicinanza al movimento politico della Lega.

Quanto avvenuto con la delibera regionale relativa alle RSA è incredibile. Perché un atto ufficiale della Regione Piemonte prevede di sistemare i malati Covid nelle Case di Riposo dove si trovano soggetti ad alto rischio contagio come gli anziani? Ed è altrettanto inaccettabile che un atto deliberativo sia gestito in modo così poco trasparente e confuso a tal punto da non trovarne traccia per giorni dopo la lunga scia di morte registrata in numerose RSA piemontesi. Per questo abbiamo già chiesto l’invio degli ispettori Ministeriali anche in Piemonte.

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