Cronaca
Il sindacato dei medici alla Regione Piemonte: “Negli ospedali ancora pochi tamponi”
“Fare i tamponi significa individuare i positivi asintomatici e bloccare sul nascere l’aggravarsi della patologia e del contagio. Continuiamo a chiedere alla Regione di intensificare i controlli in modo rilevante sul personale sanitario, ma non abbiamo ottenuto alcuna rassicurazione”. Così Sebastiano Cavalli, segretario regionale del sindacato dei medici Cimo.
“Basta chiamarci eroi – dice Cavalli – desideriamo solo svolgere la nostra professione in sicurezza, invece i tamponi vanno a rilento, le mascherine ad alta protezione non sono sufficienti a coprire i turni e lo stress delle terapie intensive piemontesi non diminuisce. Chiediamo con urgenza – aggiunge – la convocazione di un tavolo con i vertici regionali, e una tutela maggiore anche dal punto di vista economico per i nostri medici, con un contributo una tantum di 1000 euro”.
“Siamo disorientati – dice ancora – dalle dichiarazioni sui tamponi dell’assessore alla Sanità , Luigi Icardi. Esiste eccome una forte correlazione rispetto all’andamento dei decessi. Senza il tampone chiunque può mettere in serio pericolo la propria vita, quella dei familiari e, se è un medico o un infermiere, anche quella dei pazienti”.
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