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Cirio: “segnali positivi, ma in Piemonte il contagio sta andando via più lentamente”

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Secondo il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, intervistato oggi su radio Rai Uno, il Piemonte è indietro di dieci giorni rispetto a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Pur essendoci alcuni segnali positivi, cioè il numero di persone in terapia intensiva scende, il numero dei contagi da coronavirus sta scendendo più lentamente.

Cirio risponde alla domanda sui tamponi sottolineando che molti più laboratori dell’inizio dell’epidemia in Piemonte (i quali erano solo 2 con una capacità di 120 tamponi al giorno) sono in grado di processare tale test. All’inizio, secondo indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità si facevano solo tamponi ai sintomatici, poi pian piano l’assessorato alla Sanità della Regione ne ha ampliato l’indicazione anche ai sanitari e alle persone che lavorano e soggiornano nelle RSA (residenze sanitarie assistenziali).

Considerato l’alto numero delle RSA in Piemonte, circa 780, si intuisce perché testare tutti gli ospiti e i lavoratori di quelle strutture necessiti di molto tempo.

Parlando della fase 2, Cirio ribadisce il suo no all’apertura delle librerie, perché significa dare un lasciapassare per andarci, mentre è necessario più che mai ribadire il concetto che bisogna rimanere a casa. Per una seconda fase Cirio suggerisce uno scaglionamento, più che per attività, per età, facendo iniziare i più giovani, soggetti meno a rischio. Un altro provvedimento, suggerisce il governatore, potrebbe essere la riduzione dell’orario di lavoro, con un solo turno senza pause intermedie per mangiare.

Foto di Flesiot CC BY-SA

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