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Homeless not dogless onlus aiuta i proprietari dei cani in quarantena a Torino con il progetto “Io resto a casa”

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Con il motto “nessuno rinuncia ad un amico”, Homeless not dogless onlus opera insieme alla Unità di crisi della Protezione Civile a Torino per assistere i cani costretti in casa perché il proprietario è in quarantena a casa, ricoverato in ospedale o un soggetto fragile. L’organizzazione si batte perché avere un cane non sia un privilegio di pochi e proprio in questo periodo di necessità si è mossa assicurando visite domiciliari alle famiglie fragili con cane, accompagnamento sostitutivo nelle aree verdi dell’associazione, assistenza veterinaria, ospitalità notturna o diurna dei cani nel caso in cui il proprietario sia ricoverato o posto in quarantena.

L’associazione da quasi dieci anni opera attivamente con i Servizi sociali, il Servizio Adulti in difficoltà e l’Ufficio Tutela animali del Comune di Torino, le Asl e il Tribunale per il benessere dei cani e dei loro padroni, qualunque sia il loro status sociale e ci riesce perché “il cane ricco paga il cane povero”. Infatti, con le donazioni sia materiali che di denaro, ricavate da attività per “cani benestanti”, l’associazione crea un sistema di welfare per i più deboli e svantaggiati.

È ovvio che stiamo supportando soprattutto famiglie che non riescono a gestire più il cane – spiega la presidente Luce Boles Carenini -. Solo ieri abbiamo preso in carico un bellissimo Pitbull che per la positività del padrone stava per finire in gabbia: ma un cane così non torna più uguale, dal canile, e con dei bambini in casa è importante che il suo equilibrio psicologico non vada pregiudicato.E anche in casi meno urgenti, comunque, cani di media e grossa taglia chiusi in casa senza poter stare all’aperto per due-tre ore al giorno ne escono fortemente stressati, come noi umani.

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