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Il punto della situazione coronavirus della protezione civile alle 18 del 21 marzo: +793 morti, +943 guariti

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Il comunicato quotidiano delle 18 della protezione civile e dell’ISS parla di +943 guariti nelle ultime 24 ore portando a un totale guariti di 6.072. I positivi sono aumentati di 4821 unità per un totale di 42.681, 22.116 dei quali in isolamento volontario perché pauci- /a-sintomatici, 2.857 in terapia intensiva (7% dei positivi) e il resto è ricoverato in altri reparti.

Il totale dei contagiati fino ad ora, contando anche i morti, è arrivato a 53.578.

Al di là della polemica delle mascherine, mancanti e non certificabili in breve tempo dalle aziende che vorrebbero iniziare a produrle, ci sono delle notizie positive: la chiamata dei medici per formare i 300 della task force sanitaria è stata recepita e la risposta è stata oltre le aspettative. Questi medici andranno ad aiutare i loro colleghi negli ospedali della Lombardia e di tutte le regioni che ne avranno bisogno.

Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro fa un quadro delle persone malate (età mediana 63 anni) e di quelle decedute (età mediana di circa 80 anni) delineando ciò che in realtà è già noto: i più fragili sono gli anziani, con altre patologie pregresse e che con il COVID-19 hanno perso quell’equilibrio tenuto in piedi da terapie e cure. Proprio quella fascia più esposta, ma è valido per tutti, non deve uscire di casa se non per motivi essenziali.

Il sistema sanitario nazionale ha sotto controllo l’emergenza e anche le regioni del sud, i cui numeri sono ancora esigui, riescono ad oggi a gestire i loro casi.

Per quanto riguarda l’ipotesi del focolaio di Bergamo, alcuni pensano alla partita di Champions League tra Atalanta e Valencia. Brusaferro risponde che è una delle ipotesi in esame, anche se difficile da analizzare, ma che per ora le risorse sono impegnate nella cura delle persone e che proprio per questo motivo se si vuole dare una mano bisogna rimanere a casa.

Secondo il presidente dell’ISS le limitazioni sugli orari dei supermercati faranno cambiare le abitudini degli italiani e che nonostante il tempo di attesa per ora si assistono a code ordinate e ben distanziate.

Non si osservano mutazioni del Sars-Cov-2 fino ad oggi e per ora alcuni gruppi di ricerca e alcune case farmaceutiche sono alla fase di sperimentazione del vaccino sugli animali. Brusaferro pensa che probabilmente per la fine dell’anno si avranno i primi vaccini.

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