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Coronavirus e fake news: i consigli della questura di Torino per non cascarci

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Con l’emergenza coronavirus le informazioni che riceviamo non sono sempre corrette, a volte si tratta di errori non voluti ma molto spesso, invece, sono usate per diffondere allarmismo e creare ansia nelle persone, se non addirittura diffuse con intenti criminali.
La Questura di Torino e il Compartimento Polizia Postale del Piemonte e Valle D’Aosta stanno svolgendo un lavoro intenso di monitoraggio e contenimento delle numerose fake news rilanciate in modo virale tra gli utenti cercando di isolare quei messaggi che risultano fuorvianti per la tutela della salute o ancora determinano un allarme ingiustificato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Grande attenzione va posta ad esempio ai messaggi vocali dai toni allarmistici che, senza validi riferimenti scientifici, informano sulle modalità di contagio, sulla durata della permanenza del virus sulle superfici o ancora su come utilizzare i dispositivi protettivi: spesso chi li riceve è indotto a credere di disporre di un patrimonio conoscitivo privilegiato che altre fonti vorrebbero occultare.

In alcune circostanze le fake news possono nascondere vere e proprie frodi come nel caso della falsa raccolta fondi denunciata dall’Ospedale San Raffaele di Milano oppure possono celare attacchi hacker come nel caso dei malware diffusi nelle recenti campagne di e-mail spam denunciate dalla Polizia Postale.

Frequenti comunicazioni sono state inoltrate ancora in merito alla cosiddetta “autocertificazione online” per giustificare gli spostamenti, formula ad oggi non conforme a quanto prescritto dalle norme vigenti che richiedono un documento firmato sia dal cittadino che dall’operatore che effettua il controllo.

Un grande contributo nel contenimento della cattiva informazione può essere dato dalla cittadinanza attraverso semplici regole ispirate dalla coscienza civica:

– Verificare sempre le fonti privilegiando quelle istituzionali quali ad esempio il Ministero della Salute e la Protezione Civile.

– Approfondire con senso critico le notizie che non provengono da fonti istituzionali.

– Evitare il cosiddetto overload informativo o sovraccarico cognitivo: tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno sono divulgate dalle autorità competenti a farlo.

– Rompere le catene virali evitando di rendersi partecipi di false campagne informative.

– Segnalare alle autorità le notizie pericolose.

Come ribadito infine dal C.N.A.I.P.I.C della Polizia di Stato (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) la rete è oggi una superficie iper-esposta all’azione di cyber-criminali che si servono della paura collettiva per realizzare gravi condotte delittuose a danno degli utenti.

Le giornate di solitudine possono indurre a navigare in modo inconsapevole tanto gli adulti quanto soprattutto i minori, i quali in questa delicata circostanza devono essere protetti con più attenzione dalle insidie della rete.

La Polizia di Stato è presente h24 sia sul territorio che nel web e mette a disposizione sul Commissariato di PS Online tutte le risorse utili al cittadino per un’informazione adeguata e sicura.

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