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La morte di Stefano Leo, un anno dopo: un murales e un ciliegio su lungo Po Macchiavelli per ricordarlo

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Stefano Leo è morto esattamente un anno fa, ucciso da Said Mechaquat su lungo Po Macchiavelli mentre camminava ignaro verso il negozio del centro in cui lavorava. Un mese dopo l’omicidio, il suo carnefice si costituisce e dà come motivazione del suo gesto la felicità di Stefano, troppa secondo Said.

A un anno di distanza da quel 23 febbraio, gli amici, la famiglia e le istituzioni hanno inaugurato con una cerimonia il murales in suo onore. Il volto sorridente di Stefano Leo e la scritta “Dov’è Abele il fratello tuo”.

Il comune, rappresentato dall’assessore alle Pari Opportunità, Marco Giusta, ha voluto donare un albero di ciliegio, piantato in cima alla scalinata che Stefano ha percorso prima di accasciarsi per terra esanime. Il ciliegio è il suo albero preferito perché legato alla sua passione per il Giappone.

“Mio figlio era innamorato di questo posto – ha detto la mamma di Stefano -, ed è per questo che oggi abbiamo deciso di ricordarlo qui. Voglio che si trasformi in un luogo legato alla bellezza. Stefano lo amava perché lui era innamorato della vita”.

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