Cultura
Dal 28 marzo al 3 aprile, “My families” – XXI edizione di Sottodiciotto Film Festival a Torino
“My families” è il titolo della XXI edizione diSottodiciotto Film Festival & Campus, che si svolgerà a Torino dal 28 marzo al 3 aprile 2020. La kermesse – organizzata da Aiace Torino e da Città di Torino – Divisione Servizi educativi e Divisione Servizi culturali e dedicata al cinema fatto da e per i giovani – si articolerà su un tema oggi particolarmente caldo e sensibile, esplorandolo nella pluralità delle sue sfaccettature. Protagoniste del Festival saranno infatti le tante, diverse famiglie che convivono nella società contemporanea: tradizionali e innovative, ristrette e allargate, (apparentemente) perfette e disfunzionali, originarie ma anche acquisite al di là dei legami di sangue e intese come gruppo di appartenenza o nucleo identitario, spesso tanto determinante nella formazione dei giovanissimi.
La colorata immagine-guida dell’edizione 2020, declinata in due versioni e realizzata dal writer Marco “Mach505” Cimberle, dell’Associazione culturale “Il Cerchio e le Gocce”, che promuove a Torino la street art come strumento di riqualificazione urbana, rispecchia l’impostazione del tema: piccoli gruppi di animali che in natura non hanno alcun legame di specie condividono lo spazio grafico in una rappresentazione fresca e senza pregiudizi del concetto poliedrico di “famiglia” quest’anno al centro del Festival.
Quest’anno il Festival rinnova la collaborazione con CAMERA dopo la felice esperienza della mostra Martha Cooper: On the Street del 2018. In linea con il tema dell’edizione 2020, la nuova mostra Elliott Erwitt. Families (dal 31 marzo al 19 aprile 2020) induce una riflessione sulla rappresentazione dei rapporti parentali e affettivi in fotografia attraverso le immagini di un maestro di fama internazionale, presentando i dodici scatti da lui creati per il Calendario Lavazza del 2000.
Nel 1999 Lavazza commissionò una ricerca dedicata alle “nuove famiglie” d’Europa, per documentare i loro modi di vita, gli atteggiamenti e i momenti domestici che avrebbero potuto costituire segnali di importanti cambiamenti sociali, individuali, antropologici. L’incarico fu affidato proprio al fotografo dell’agenzia Magnum, noto per il suo senso dell’ironia che gli permetteva di indagare senza filtri, eppure con incredibile delicatezza, le sfumature dell’animo umano. Il fotografo statunitense nato a Parigi nel 1928 ha ripercorso così lo spettro dei possibili rapporti familiari con uno sguardo che trascende giudizi e pregiudizi. Uno sguardo contemporaneo e trasversale, che, a vent’anni di distanza, rende le sue fotografie ancora in grado di stimolare una riflessione. In concomitanza con la mostra allestita a CAMERA, Sottodiciotto Film Festival & Campus proporrà, all’interno del cartellone delle sue proiezioni al Cinema Massimo, il documentario Elliott Erwitt: Silence Sounds Good di Adriana Lopez Sanfeliu.
Come sempre il Festival avvierà la sua nuova edizione con il tradizionale programma dedicato alle scuole di ogni ordine e grado, per il quale sono aperte le prenotazioni. L’articolato palinsesto di proiezioni –sempre abbinate a incontri con ospiti che discutono e approfondiscono con il giovanissimo pubblico i temi proposti dai film in cartellone – attività didattiche e laboratori modulati secondo le diverse fasce di età, nonché appuntamenti formativi riservati a insegnanti ed educatori, si dipanerà a partire dal 2 marzo, precedendo e poi affiancando, fino al 3 aprile, il programma aperto a tutto il pubblico.
Anche quest’anno il Festival trova il proprio fulcro nel Concorso nazionale dei prodotti audiovisivi realizzati dalle Scuole. Nell’edizione 2020, la sezione competitiva comprende 175 titoli, su circa 300 partecipanti al bando, che gareggeranno, come sempre, nelle tre sezioni previste: Scuole dell’Infanzia e Primarie, Scuole Secondarie di I grado, Scuole Secondarie di II grado. I temi affrontati negli elaborati confermano tendenze e interessi prevalenti già rilevati negli ultimi due anni. I lavori dei più piccoli si focalizzano soprattutto sull’accoglienza e sull’integrazione del diverso, sull’ambiente, sulle animazioni tratte da classici della letteratura. Il tema del bullismo, che, purtroppo, quest’anno si affaccia anche negli elaborati delle Scuole Primarie, continua a essere predominante nei lavori dei più grandi, dove ricorre soprattutto nella sua variante “cyber”. Oltre che sui comportamenti violenti e discriminatori nei confronti del “diverso” (per origine, orientamento sessuale, condizioni fisiche), molti audiovisivi realizzati dalle Scuole Secondarie di I e II si focalizzano sui problemi, sempre più sentiti, della dipendenza da telefonino e della ludopatia da smartphone, ma non mancano anche lavori, probabilmente influenzati dalle nuove serie tv, che si ispirano a vari generi cinematografici, soprattutto fantasy e fantascienza.
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