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Cronaca

Oliviero Toscani, la Fondazione Cosso “disapprova totalmente le recenti affermazioni del fotografo” ma decide di non chiudere la mostra

Pantaleo Romano

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Dopo l’ipotesi di chiusura anticipata della mostra di Oliviero Toscani paventata dal Sindaco di Pinerolo, la Fondazione Cosso fa sapere che non intende chiudere anticipatamente l’esposizione.

Con una nota giunta in serata la Fondazione Cosso torna sul caso Oliviero Toscani specificando che “disapprova totalmente le recenti affermazioni del fotografo”. Nella nota tuttavia si spiega la decisione di far continuare la mostra con la sua consueta programmazione senza interruzioni anticipate.

Questa la nota diramata dalla Fondazione Cosso:

“La Fondazione Cosso disapprova totalmente le recenti affermazioni del fotografo Oliviero Toscani ai microfoni di una nota trasmissione radiofonica della Rai, che ricadono amaramente sulla tragedia del Ponte Morandi di Genova, che ha avuto tra le vittime quattro cittadini pinerolesi, alle cui famiglie va il nostro affettuoso pensiero.

La Fondazione Cosso ha raccontato con incontri, interviste e testi presenti in mostra, a tutti coloro che sono stati interessati ad ascoltare, le motivazioni che l’hanno spinta a organizzare questo progetto espositivo.
L’opportunità di conoscere la produzione di un artista rappresenta sempre un valido tentativo di indagare il proprio tempo, sviluppare gli strumenti necessari per attribuire significati e generare un momento di riflessione.
Porsi in ascolto del territorio sempre in maniera critica rispetto ai contenuti e alle proposte artistiche e didattiche è tra i valori che sono presupposto della Fondazione.

Conscia dell’importanza sempre più irrinunciabile della cultura come primo baluardo della libertà di pensiero nell’uomo, la Fondazione Cosso nel suo percorso di ricerca, sperimentazione e contributo artistico, sociale e intellettuale, reputa quindi preferibile non chiudere anticipatamente la mostra e ritiene che la stessa rappresenti un valido tentativo di indagare il linguaggio dell’arte e il suo valore documentario”.

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