Cuneo
Al carcere di Saluzzo un corso universitario per 8 detenuti. Il garante di Cuneo Tretola “Le pene alternative fermano la recidiva al 19%”
In un’incontro del 30 gennaio a Cuneo i garanti comunali e regionali dei detenuti hanno ricordato l’importanza delle pene alternative, ricordando l’istituzione di un corso di laurea per 8 detenuti.
Nei quattro carceri della Granda sono due i temi principali: lavoro e formazione. Come ha riferito Mario Tretola, garante di Cuneo per i diritti delle persone private della libertà: «Chi è in carcere ha il 70% di recidiva. Chi è sottoposto a pene alternative si ferma al 19%».
Purtroppo il sistema delle pene alternative troppo spesso non viene realizzato efficentemente. Rosanna Degioanni, garante per i detenuti di Fossano, spiega: «Tanti detenuti chiedono di venire a Fossano nell’illusione di avere un lavoro, un percorso di formazione e crescita, ma i progetti restano solo sulla carta».
Anche dal punti di vista della formazione non mancano le difficoltà. Il nuovo garante di Saluzzo, Paolo Allemano, ha annunciato che 8 detenuti inizieranno un corso di laurea in scienze politiche e legge ma ha aggiunto che «servono aule e collegamento Skype».
Anche le strutture spesso rimangono inutilizzate come nel caso del padiglione sgomberato per un’epidemia di legionella nel penitenziario di Alba, chiuso da 4 anni. Nonostante la chiusura tuttavia continua la coltivazione del vigneto da cui nasce il vino “Vale la pena”, un’eccellenza dell’agricoltura sociale in Italia, come ha ricordato il garante Alessandro Prandi.
Una buona notizia arriva dal promotore dell’incontro, il garante regionale Bruno Mellano, che annuncia la prossima nascita di una casa lavoro per 20 internati ad Alba, persone che hanno già scontato la pena che restano sottoposte a misure di sicurezza perché ritenute socialmente pericolose.
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