Cronaca
Torino, non riesce a timbrare il biglietto perché nel tornello manca l’inchiostro, multata dai controllori
Se è vero che i numeri non mentono, partiamo da loro. Uno su tutti: 45. In euro, è quanto dovrà pagare la nostra protagonista, Sabrina Oddo, che ieri pomeriggio, mercoledì 15 gennaio, è stata multata perché trovata con il biglietto non obliterato. Non per sua colpa, però. Soltanto perché nella obliteratrice mancava l’inchiostro.
Cinque. I secondi (e ci siamo tenuti larghi) che il tornello impiega a timbrare e rilasciare il biglietto. Ora: alzi la mano chi, una volta aperto il tornello, controlla se effettivamente è stata impressa la matrice.
Tre. Gli addetti Gtt che sono dovuti intervenire per “risolvere” la situazione.
Tre (bis). Le ore che passano dalla segnalazione della ragazza all’arrivo dei tecnici.
Numeri a parte, l’intento non è quello di delegittimare Gtt, né tantomeno l’operato dei tecnici. Toccava a lei (come a noi) controllare la vidimazione del biglietto. Raccontare la disavventura di Sabrina, però, può servirci da monito e raccontarci di quanto alle volte le regole, per quanto necessarie, siano cieche.
Questo è il racconto di Sabrina Oddo, che riportiamo integralmente:
Oggi sono stata, mio malgrado, la malcapitata utente dei servizi ferroviari GTT, nonché “vittima” della prepotenza di un controllore.
Durante il tragitto e giunta quasi a destinazione, avviene il passaggio del personale GTT addetto alla verifica del possesso dei titoli di viaggio, quando mi viene richiesto presento il mio biglietto, un INTEGRATO A, quello che consente per intenderci l’utilizzo combinato dei servizi ferroviari e metropolitana + autobus / tram, su rete urbana e suburbana, immediatamente dopo lo stesso controllore mi chiede di esibirgli i miei documenti, che :
punto 1) la legge non prevede l’obbligo di avere con se i documenti su un mezzo di trasporto pubblico
punto 2) il controllore è un dipendente dell’azienda di trasporti, ed in qualità di addetto al pubblico servizio e NON di pubblico ufficiale, può chiedere le generalità ma NON I DOCUMENTI.
Io abbastanza sbigottita dalla sua richiesta, procedo col chiedergli a cosa servissero i miei documenti, la risposta è che sono stata la fortunata sorteggiata del concorso delle vittime di abusi di potere.
Mi accusa a gran voce di non aver obliterato il biglietto, perché lo stesso risulta sprovvisto di apposita timbratura. Io, ancora più sbigottita, chiedo di sporgermi il mio biglietto perché certa di averlo utilizzato per l’accesso alla metropolitana, pertanto ovviamente ed appositamente timbrato ai tornelli della fermata Nizza. Si rifiuta! Dicendomi che l’avrebbe trattenuto per la compilazione del verbale. Ma quale verbale??? Ripeto, ho timbrato il biglietto in metropolitana, non si sarebbero aperti i tornelli diversamente.
Continua ad accusarmi, ritenendomi responsabile di non aver verificato, lo dice il regolamento, aggiunge.
Quale regolamento?? Domando.
Quello della GTT dice. Va beh…
Oltre allo stupore mi assale un tremendo imbarazzo, osservata da tutto il vagone, attirato dall’inveire del controllore, che mi ha trattata come fossi una criminale, rea di aver preso un treno con tanto di biglietto obliterato pure.
Arriviamo alla mia fermata e vengo trattenuta, anche io come il biglietto, in attesa dell’arrivo dei carabinieri.
I carabinieri??
Eh si, così, fermi al terzo binario. Io e ben 3 addetti GTT. Uno dei quali mi suggerisce di scappare, tanto le generalità non ce le abbiamo. Lui era quello saggio.
Gli agenti sopravvenuti in stazione, forse più sbalorditi di me, riferiscono di essere purtroppo impegnati ad intervenire in situazioni un po’ più serie e suggeriscono di risolvere, con l’ausilio del buon senso, tra noi. Avendo ormai compreso che il buon senso citato non poteva che essere il mio, mi metto al telefono con il sevizio clienti GTT, chiedendo di verificare la presenza della timbratura (essendo elettronica) del mio biglietto, fornendone numero identificativo, indicando ora di accesso e chiedendo di verificare le immagini delle telecamere se fosse il caso, perché un po’ il buon senso, un po’ la pigrizia, mi suggeriscono quotidianamente di acquistare il biglietto piuttosto che scavalcare i tornelli della metro stile salto ad ostacoli.
Ad ogni modo alla fine un po’ esausta, un po’ mortificata, fornisco le mie generalità. Mi aggiudico così un verbale di 45,00€ + il costo del biglietto. Si, il costo del biglietto. Perché il mio non era timbrato, ma era usato. O non lo so, comunque è così.
E mi ri-citano il celeberrimo regolamento consultabile on line.
Decido di recarmi presso gli uffici GTT per chiarire l’accaduto e per eventualmente presentare immediatamente ricorso a questo verbale assurdo. Mi dicono che devo fornire la prova di avvenuta timbratura. Tipo? In che senso?
La mia dama di compagnia oggi aveva il giorno libero, non ho testimoni mannaggia.
Dunque faccio da me. Ricompro un biglietto, lo timbro, inutile dire, illeggibile, la timbratura è un geroglifico. Terrorizzata salgo sul treno, prendo la metro e raggiungo la stazione Nizza. Esco, acquisto un nuovo biglietto, rientro lo timbro allo stesso tornello, lo mangia, lo sputa, si apre. Non timbrato. Mancherà l’inchiostro? Torniamo a penna e calamaio?
Citofono e chiedo assistenza. Mi raggiunge un tecnico GTT, verifica il guasto, il disservizio, ma non può aiutarmi. La sanzione è legittima, è colpa mia, avrei dovuto verificare. Faccia ricorso.
Inerme non discuto, ma suggerisco di segnalare, magari apporre un cartello, magari chiudere quel varco, onde evitare che altri poveri malcapitati sprovveduti negligenti come me, vengano sanzionati per mancata timbratura.
Visibilmente scocciato traffica 2 minuti e spegne il varco, non è compito suo ripararlo, segnalerà il guasto.
Esco nuovamente per acquistare l’ennesimo biglietto (a casa prima o poi ci dovrò arrivare), rientro e ritrovo il varco attivo. Ottimista ritento.
No. Mangia, sputa, si apre, non timbra. Citofono, arriva un tecnico, mi dice, ah si sappiamo, ora ripariamo (la mia prima segnalazione è di 3 ore prima) tutto bene. Domando? Viaggio con questo biglietto non timbrato e prendo un altro verbale così facciamo 90 come la paura? No. Le scrivo a penna io data e ora. Oh grazie mille. E scrive 15/01/19 h 16.25. Et voila’. Ora posso viaggiare tranquilla, con un biglietto scaduto un anno fa.
Ah, ho poi consultato il regolamento sul sito, ne allego uno stralcio, giusto dove si legge che non è prevista alcuna sanzione.
Tratto da una storia vera. Purtroppo.
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