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Rosso resta in carcere, il Tribunale del Riesame respinge la richiesta della difesa

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Per i giudici del Tribunale del Riesame di Torino, Roberto Rosso, ex assessore regionale di Fdi arrestato il 20 dicembre scorso con l’accusa di voto di scambio, non può lasciare il carcere. Le motivazioni sono ancora da depositare, ma per l’avvocato difensore Giorgio Piazzese “non sussiste nessuna esigenza cautelare perché non vi è agli atti alcun elemento che dimostri un collegamento né in allora né tantomeno oggi con la criminalità organizzata.”

Roberto Rosso si è sottoposto a un interrogatorio durato 4 ore in cui secondo la difesa ha chiarito la sua posizione, ma i pm Paolo Toso e Monica Abbatecola hanno comunque chiesto che rimanesse in carcere perché per i magistrati Rosso “ha mentito ed è ricattabile”.

“Per la Procura – commenta Piazzese – Rosso è ricattabile in quanto non avrebbe confessato. Rosso ha reso un interrogatorio in cui ha ricostruito tutta la vicenda e ha collaborato coi pm. Non può certo confessare un reato che ha la consapevolezza di non aver commesso”.

Continua il legale, “Rosso era totalmente ignaro del fatto che gli altri indagati potessero essere collegabili alla criminalità e se lo avesse anche solo immaginato, avrebbe evitato qualsiasi rapporto. Aspetto di leggere le motivazioni per valutare l’eventualità di un ricorso”.

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