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Una festa a Camera per i 100 anni dei gioielli Virano
Sarà Camera, tempio della fotografia torinese, a immortalare simbolicamente la festa di quella che, nel suo piccolo, è un’istituzione cittadina. Martedì 10 dicembre dalle 20 negli spazi di via delle Rosine, dove è allestita la mostra dedicata a Man Ray, c’è infatti la festa per i cento anni di Virano, gioielleria di via Giolitti che ha fatto la storia della città. Ha firmato gioielli per la Real Casa Savoia, ha creato pezzi unici per i grandi nomi dell’industria torinese e detiene un importante titolo: è il più vecchio marchio d’identificazione di Torino ancora oggi operante con la stessa proprietà.
Una serata di gala, con aperitivo, live performance e dj-set, e un evento culturale firmato dalla torinese Reveshow, che a Torino progetta e organizza eventi culturali e festival, per celebrare un’eccellenza: le creazioni di Virano saranno esposte negli spazi dello store Leica (che si trova dentro Camera) e indossati da splendide modelle durante tutta la serata. Virano, da cento anni, disegna e crea gioielli esclusivi nel laboratorio di via Giolitti 7 bis, al primo piano sopra il negozio.
Molti vengono personalizzati, anche su disegni forniti dal clienti. Tutte le pietre che li arricchiscono (sia diamanti sia colorate) sono poi prese di persona nei mercati d’origine. Tutto questo rende questi dei pezzi unici, delle opere d’arte: di qui l’idea di celebrare la serata da Camera.
Ospite lo chef stellato Marcello Trentini del Ristorante Magorabin, mentre Compagnia Zamaga Athletic Dancers, compagnia eclettica che lavora da anni, in Italia e all’estero, nel mondo del physical theatre, proporrà una perfomance site specific tra acrobatica aerea, danza, acrobatica a terra e sperimentazione.
All’evento hanno collaborato altre due realtà torinesi, GBS e Sposarchi.
Una storia torinese
Era il 1919 quando Giovanni Virano decise di lasciarsi alle spalle i nefasti giorni della prima guerra mondiale e allestire nella sua casa, in via Po 44, il suo primo laboratorio orafo artigianale, ponendo le basi di quella che sarebbe diventata una delle più antiche e rinomate gioiellerie di Torino.
Nella sua famiglia, la passione per la gioielleria e l’oreficeria scorrevano nel sangue: mentre Giovanni mandava avanti la bottega orafa, il fratello Giacinto decise di crearsi una professionalità in questo campo andando a lavorare come apprendista in alcuni dei più prestigiosi laboratori della città. In poco tempo, Giacinto acquisì così le capacità necessarie non solo per unirsi al fratello ma anche per migliorare notevolmente la qualità, gli introiti e il successo della bottega.
La ventata d’aria fresca data da Giacinto fu talmente un successo che, nel 1924, i fratelli Virano trasferirono la loro attività in una sede più grande, in via Bogino 4. Il più ampio e fornito laboratorio e l’assunzione di due operai, diedero ancora più sicurezza e orgoglio verso il proprio lavoro: tant’è che, nella denuncia di ditta individuale del primo gennaio 1924, i fratelli Virano decisero di non utilizzare il termine “esercizio commerciale” ma di definirsi “industria”. Nello stesso documento, precisarono anche che la loro ditta si occupava di “fabbricazione di oreficerie e vendita di esse”, sottolineando la presenza dei due operai e l’assenza totale di forze motrici, come a voler esaltare l’originalità e l’artigianalità. Sono proprio questi gli elementi che hanno consentito all’azienda di farsi un nome sulla scena torinese: ciò che contraddistingueva quegli anni del ‘900 era la crescente industrializzazione dei processi produttivi che comportava una sempre minore cura verso la qualità e il dettaglio dei prodotti. Virano, andando controcorrente e concentrando la sua capacità creativa verso l’unicità e l’artigianalità di ogni gioiello, ottenne un successo strepitoso nella Torino degli anni Venti e Trenta.
Negli anni a seguire, la collaborazione tra i fratelli Virano continuò con successo.
Giovanni si occupava principalmente della parte commerciale, mentre a Giacinto venne affidato il totale controllo della parte creativa e del laboratorio. Grazie alla divisione dei compiti tra i due fratelli, alla raffinatezza delle lavorazioni orafe e soprattutto alla spiccata sensibilità artistica di Giacinto, negli anni la clientela della ditta aumentò esponenzialmente.
Tra i clienti fissi si potevano annoverare personaggi e famiglie di spicco della Torino bene e addirittura, a un certo punto, grazie ai raffinati e unici gioielli ideati e creati da Giacinto, perfino la Real Casa Savoia diede a Virano l’onore di essere uno dei suoi fornitori ufficiali, permettendo ai fratelli di fregiarsi del marchio della casa reale.
Il successo fu tale per i fratelli Virano che, nel 1935, precisamente il primo febbraio, cambiarono nuovamente sede e si trasferirono in via Cesare Battisti 3: qui Virano visse anni di grande splendore e successo. I fratelli iniziarono a fare i primi viaggi all’estero per conoscere altre realtà commerciali e nuovi design ma soprattutto per acquistare pietre preziose nei migliori mercati globali.
Proprio in quegli anni, Giacinto decise di separarsi dal fratello, per aprire una propria attività, dove poter dare libero sfogo al proprio estro creativo. Si trasferì così in via Lagrange 2, al primo piano, e lì inizio la sua produzione esclusiva. Fu un successo enorme che durò negli anni del secondo dopoguerra, anni in cui il gioiello passò dal concetto di “prezioso tesoro di famiglia da esibire solo in occasioni particolari” ad “accessorio fashion di uso quotidiano da abbinare al proprio look”. Nel 1954 ad affiancarlo arrivò il figlio Franco che decise di ampliare la produzione, sviluppando il settore dell’argento, sia moderno sia antico: così conquistò la stima dei più bei nomi del mondo dell’industria degli anni ’60.
Dopo il trasferimento nell’attuale sede di via Carlo Alberto, Giacinto morì. Arrivò poi il boom degli anni 80-90 con il prèt-à-porter, il lusso più abbordabile.
Il successo continuò, l’attività si sviluppò sempre di più, nel 1991 entrò a lavorare in azienda anche il figlio di Franco, Paolo, e fu in quegli anni che fu aperta la boutique in via Giolitti. Oggi è proprio Paolo a guidare Virano.
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