Seguici su

Cittadini

In Piemonte 2mila minori allontanati dalle famiglie

Avatar

Pubblicato

il

Sono circa 2.150  i minori allontanati dalle famiglie in Piemonte; con gli stranieri si tocca quota 2.597: 1.050 di questi sono ospiti di strutture residenziali e 1.547 in affidamento famigliare, di cui 641 accolti da parenti fino al quarto grado. Ma in totale, si contano 60.078 minori supportati dai servizi sociali piemontesi (pari a circa il 9% della popolazione minorile regionale), di cui 57.481 seguiti dai servizi sociali presso la propria famiglia.

Lo hanno comunicato questa mattina i tecnici dell’Assessorato alle Politiche della famiglia e dei bambini in quarta Commissione, presieduta da Alessandro Stecco, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul sistema regionale di segnalazione e presa in carico da parte dei servizi socioassistenziali e sanitari di minori vittime di abuso o di maltrattamento, di allontanamento dai nuclei famigliari di appartenenza e della collocazione in comunità o affido. Si tratta dei dati più recenti a disposizione, aggiornati al 31 dicembre 2018.

I motivi di allontanamento sono soprattutto incuria, inadeguatezza e trascuratezza, nonché questioni riguardanti i problemi sanitari dei genitori. I maltrattamenti rappresentano un 10 per cento dei casi, mentre i sospetti di abuso un 4% circa.

A livello regionale – hanno continuato – si calcola lo 0,4 per cento dei minori viva fuori dalla famiglia, di poco superiore alla media nazionale. Rispetto a tale media, che vede la percentuale dei minori in affido familiare intorno al 60% e in comunità intorno al 40%, le province di Biella e di Novara fanno eccezione, dal momento che la percentuale di minori in comunità è pari rispettivamente al 50 e al 57%. La provincia di Cuneo rappresenta un esempio virtuoso con il 72% di affidi familiari e Asti, con il 60%, rispecchia pienamente il dato regionale.

Per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati, che sono circa 460 sul territorio regionale, di cui un centinaio in affidamento familiare e il resto nelle comunità. La loro presenza è più marcata in provincia di Torino, che ne ospita 245 e nelle zone al confine con la Francia.

È stata infine segnalata la necessità di potenziare il personale non tanto e nono solo in termini numerici quanto nella possibilità di prevedere la stabilizzazione degli operatori per dare continuità al lavoro svolto.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *