Cronaca
Crollo viadotto A6 Torino – Savona: ipotesi ripristino in quattro mesi con campata in acciaio
Il Dipartimento della Protezione Civile, d’intesa con la regione Liguria, ha attivato l’Università di Firenze, la Fondazione CIMA e il CNR IRPI – in qualità di centri di competenza – al fine di valutare le cause del crollo della campata del viadotto dell’autostrada A6, Torino-Savona e di attivare un sistema di monitoraggio della frana e delle infrastrutture. Il monitoraggio consentirà, in particolare, di analizzare e tener sotto controllo le condizioni di rischio residuo della carreggiata autostradale che corre sul viadotto parallelo a quello parzialmente crollato, in modo da valutarne l’eventuale mantenimento in esercizio.
Quattro mesi per un nuovo viadotto
L’amministratore delegato di Autofiori (Gruppo Gavio) Bernardo Magrì durante la riunione in prefettura a Savona con il ministro delle infrastrutture Paola De Micheli ha dichiarato: “E’ tecnicamente possibile poter ricostruire la parte del viadotto crollata in quattro mesi con l’ipotesi di una campata in acciaio non sorretta da un pilone”. I tecnici stanno verificando la tenuta dell’altra carreggiata per valutare se poterla riaprire su due sensi di marcia.
Nel frattempo la procura di Savona, che indaga sul crollo del viadotto della A6 Madonna del Monte, ha avviato accertamenti anche sullo stato dei piloni del viadotto nel tratto tra Altare e Ferrania.
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