Scuola e formazione
Torino e Swift Heroes scelte dalla Apple per lanciare la scuola del futuro
L’appuntamento di oggi, 15 novembre, si è tenuto all’interno di Swift Heroes, progetto che si allarga alle tematiche scolastiche.
La didattica è alla soglia di un cambiamento epocale grazie alle nuove tecnologie. Swift Heroes è un progetto che a partire dell’edizione 2019 dedicherà un’intera giornata al rapporto fra scuola ed epoca digitale.
L’evento era dapprima dedicato agli sviluppatori di App ma da quest’anno si allarga al mondo scolastico grazie anche ad una collaborazione importante con Rekordata, azienda che dal 1986 si occupa d’informatica e didattica. Una delle poche aziende ad avere l’appoggio di Apple per la diffusione delle idee dell’azienda di Cupertino circa la scuola del futuro.
“Apple ha un programma mondiale che porta gli insegnanti in giro per il globo a raccontare come le nuove tecnologie possono aiutare la didattica – spiega il direttore commerciale di Rekordata Carlo Marchese -. E noi da più di 30 anni sposiamo questa filosofia: non solo ti do soltanto la tecnologia, ma ti spiego anche come utilizzarla in maniera efficace formando gli insegnanti che si dedicheranno alla didattica dei bambini”.
Marchese si sofferma sul rapporto che lega rekordata a Apple: “Siamo uno dei 5 interlocutori nazionali che rappresentano Apple nel mondo educational e abbiamo la nostra giurisdizione soprattutto nelle regioni del Nord Ovest. A livello di fatturato, siamo il primo interlocutore nazionale, ma collaboriamo anche con altri marchi di primissimo piano come Adobe, Lenovo e Google”.
Purtroppo l’utilizzo della tecnologia nella didattica ha ancora molta strada da fare per diventare efficace: “Il grado di penetrazione dello strumento tecnologico in sé può essere anche alto – continua il direttore Marchese -, ma il suo uso consapevole è decisamente più basso. Peccato, perché tecnologie di questo genere andrebbero benissimo dalle elementari in poi”. “Casi positivi di esempio però ce ne sono – prosegue – ma soltanto se pianificano la formazione. Al momento a Torino e Piemonte sono sotto il 5%”.
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