Seguici su

Economia

Retroporti: il colosso di Singapore Psa vuole Alessandria

Pantaleo Romano

Pubblicato

il

L’obiettivo è ridare vita allo scalo ex Mercitalia per incentivare il corridoio Genova-Alessandria.

Il dossier sul retroporto di Genova prosegue e Alessandria è stata scelta come città strategica per il progetto. Psa, leader a livello mondiale del settore decide di investire nella realizzazione del nuovo polo logistico.

«Vogliamo riutilizzare lo scalo ex Mercitalia come hub intermodale e logistico per dare un polmone ad Alessandria e a allo scalo di Genova – dichiara Rodolfo De Dominicis, Presidente di Uirnet, società che sta seguendo il progetto – La legge prevede lo stanziamento di 2 milioni di euro per realizzare lo scalo merci di Alessandria, per il revamping ferroviario. Il polo servirà per raggiungere con treni completi il mercato del Sud Europa».

Affinché il progetto vada in porto ci sono 3 pre-condizioni da rispettare: Il denaro, gli strumenti software e l’interesse degli operatori. I primi due punti sono risolti (Urinet fornirà appunto software necessari) ma ancora nessuna formale intenzione di partecipare al progetto.

«Da parte nostra c’è un interesse importantissimo – ammette Gilberto Danesi, l’uomo alla guida del principale terminal container di Genova – Si tratta di un investimento a lungo termine e per questo siamo molto interessati: i retroporti sono fondamentali per far volare i volumi di un terminal e fornire un servizio adeguato a navi camion e a tutti gli altri operatori».

L’altro progetto di Urinet su cui De Dominicis punta molto è quello dei Buffer. Si tratta di Hub dedicati ai camion trasportatori. L’obiettivo è ottimizzare i tempi lavorativi servendosi di “Camion Navetta” a biometano o elettrici che una volta arrivati nella zona buffer scarichino il carico e ripartano, consentendo ad un’altra motrice di trasportare il container verso la banchina.

«Deve essere un’infrastruttura a basso impatto e non deve costare più di 10 milioni di euro. Il trasporto deve essere effettuato con energia pulita e a basso costo» commenta De Dominicis.
Che conclude: «I terminal hanno adesso un’operatività limitata e devono poter lavorare anche di notte. Proponiamo un modello che ha senso per il terminal di Psa che gestisce grandi volumi, ma l’auspicio è che si possa estendere. Così potremmo raddoppiare i container del porto».

Per il Direttore Investimenti di Rfi Vincenzo Macello, la svolta sarà il terzo valico: « ci consentirà di avere uno sbocco in Europa, ma è fondamentale anche concentrarci sulle opere accessorie. Stiamo adeguando i tratti di linea con grossi interventi e poi arriverà l’accesso diretto ai porti».

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *