Salute
La salute del sesso è la salute del cuore
“È importante parlare di prevenzione cardiologica in relazione all’attività sessuale. Il medico cardiologo, così come il medico di medicina generale, spesso non affronta tematiche legate alla salute sessuale dei pazienti, né prima né dopo eventuali eventi cardiaci” così il professore Gaetano Maria Ferrari, direttore del reparto di Cardiologia alla Città della Salute e della Scienza di Torino, ha introdotto la conferenza “Cuore e Sesso”, appuntamento che per la prima volta ha aperto al pubblico la 31esima edizione delle Giornate Cardiologiche Torinesi, in programma fino a sabato presso tra lo Starhotels Majestic e l’Hotel Concord. Al dibattito hanno partecipato Chiara Benedetto, Direttore della Struttura Complessa a Direzione Universitaria – Ostetricia e Ginecologia, Azienda Ospedaliera Regina Margherita – S. Anna di Torino, la Dottoressa Vilma Duretto, psicologa, sessuologa clinica e sessoanalista e il Professor Paolo Gontero, Direttore della Clinica Urologica dell’Ospedale Molinette, Università degli Studi di Torino.
“La salute del cuore può essere correlata anche alla salute sessuale” ha continuato il prof. De Ferrari. È comune infatti che alcuni sintomi come la difficoltà di erezione nell’uomo possono essere la spia per alcune patologie a rischio vascolare alto, come il diabete e la vascolopatia. “Un sintomo di questo genere potrebbe precedere di molti anni un infarto. In alcuni pazienti si potrebbero prevenire conseguenze cardiache maggiori che poi possono colpire altri organi come il cervello” ha concluso il cardiologo. “Ci sono studi scientifici che dimostrano che pazienti ricoverati per infarto acuto si è visto che 4 o 5 anni prima avevano sviluppato problemi di erezione. È importante che il paziente riferisca questo sintomo, che però deve durare da alcuni mesi. Altrimenti può capitare anche a 30 anni, non essendo l’uomo una macchina, si possa non essere prestanti” ha spiegato il Professor Paolo Gontero. In riferimento a sesso e cura, ci si riferisce molto agli uomini, in relazione per esempio all’uso di farmaci come il viagra; per le donne, la correlazione tra sessualità e patologie ha nella menopausa il momento più delicato. “Spesso le donne in menopausa hanno paura delle terapie ormonali” dichiara la professoressa Chiara Benedetto, a capo del Sant’Anna, il più grande ospedale ostetrico d’Europa. “Fino alla menopausa, le donne sono protette da estrogeni, ormoni protettivi che hanno un effetto benefico sulle cellule che proteggono i vasi sanguigni, anche le coronarie”. Dunque il rischio di infarto in una donna aumenta dopo la menopausa, seguendo la scia di un’indagine che afferma che in Italia 7 donne su 10 pensano che l’infarto sia più un problema maschile che femminile.
La professoressa e psicologa Vilma Duretto attacca: “É importante fare informazione sessuale. Ci sono tre tipi di sessualità: biologica, culturale e psicologica. Il sesso non è solo biologia, ancora oggi si confondono vagina e vulva, il clitoride non è disegnato sui libri di biologia delle superiori: è necessario fare informazione sessuologica; la sessualità è un’espressione di noi stessi che nasce e muore con la vita”. Più la si esprime meglio, più ormoni del piacere produce generando benessere individuale. E sui rapporti di coppia “A volte l’infedeltà può aiutare molto le coppie in crisi” chiosa la psicologa. “Ci sono studi che dimostrano che quando si hanno amanti, il rischio di infarto aumenta” le risponde Chiara Benedetto.
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