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Sabato 26 ottobre, “Incarnazioni dell’odio”: l’evento dell’Università di Torino su razzismi, sessismi e crudeltà quotidiane
Sabato 26 ottobre 2019, alle ore 9.00, presso l’Aula Magna della Cavallerizza reale dell’Università di Torino (Via Giuseppe Verdi, 9 – Torino) si tiene “Incarnazioni dell’odio: conversazione sul tema razzismi, sessismi, crudeltà quotidiane”.
La psicoanalisi insegna che l’odio è una passione ineliminabile dall’esperienza umana, inestricabilmente legata all’amore tanto da far coniare a Jacques Lacan il neologismo hainamoration (“odioamoramento”), per tradurre in termini più appropriati quella che viene comunemente chiamata ambivalenza.
Tuttavia se l’odio non è assunto come ciò che anzitutto riguarda la dimensione di estraneità che abita ciascun essere parlante, rendendolo non trasparente a se stesso, non potrà che riversarsi sull’altro, manifestandosi nelle forme dell’intolleranza, del razzismo, dell’espulsione di ciò che appare come dissonante e non conforme.
L’impoverirsi della dimensione della parola, dimensione che fonda il legame sociale e la sua riduzione a segno o a slogan, lascia sempre meno spazio alla possibilità di trattare le differenze e le divergenze sul piano simbolico. L’insulto, l’azione violenta, la crudeltà, la segregazione fisica o sociale, così come il tecnicismo che riduce gli umani a numeri da contabilizzare e gestire, divengono altrettante risposte di fronte all’insopportabile che l’incontro con l’alterità porta con sé.
E’ dunque attraverso la parola e la conversazione che anzitutto si può contrastare la deriva dell’odio che sempre più trova le sue incarnazioni nelle diverse figure dell’estraneo, mantenendo aperta per ciascuno l’interrogazione intorno agli effetti soggettivi e collettivi di un legame sociale che tende a favorire la segregazione, il pensiero unico, la cancellazione di un sapere inventivo e di una parola poetica.
Iscrizione gratuita per studenti fino ai 26 anni.
Consulta il programma qui.
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