Ambiente
Il consiglio regionale blocca la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale in Piemonte
Si è tenuta oggi la giornata dedicata al tema ambientale indetta in seguito alle manifestazioni mondiali del 27 Settembre scorso. Bocciato l’ordine del giorno che chiedeva di dichiarare l’emergenza ambientale in Piemonte.
Tra i partecipanti della seduta c’erano i rappresentanti delle maggiori associazioni ambientaliste piemontesi, degli gli atenei, e del tessuto sociale attraverso le associazioni di categoria e gli enti locali.
“Siamo qui oggi per chiedervi di prendervi le vostre responsabilità, in qualità di politici, di rappresentanti, di adulti, di genitori, di umani. Avete delle responsabilità verso la salute dei cittadini che rappresentate”. A parlare è Niccolò Lanfranco, lo studente piemontese che ha parlato per Friday for future. “Avete delle responsabilità nei confronti della scienza, verso la nostra generazione, ma soprattutto verso le generazioni che verranno.- continua lo studente – Il 10 settembre, all’audizione consigliare siamo venuti a portarvi un messaggio. Il 27 settembre abbiamo dimostrato che quel messaggio è l’urlo di 150 mila piemontesi, 1 milione di italiani, 8 milioni di persone. Oggi ci aspettiamo una risposta”.
Tuttavia, nonostante le esortazioni, il consiglio regionale aperto di oggi si è concluso con una bocciatura dell’ordine del giorno proposto da Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi, insieme ai Verdi piemontesi. L’aula ha respinto la richiesta di dichiarare l’emergenza climatica e ambientale in Piemonte.
“Si parla di fenomeni che non impattano solo sull’ecosistema, ma anche sulle produzioni del territorio. Saremo costretti a immaginare un Piemonte senza vino: a causa del cambiamento climatico, entro il 2050 le regioni vinicole più importanti, come la Toscana o il Piemonte, potrebbero vedere diminuite le loro aree coltivabili dal 20% al 70%. E toccherà assaggiare un “miele amaro”, perché nella nostra regione il clima impazzito ha devastato l’apicoltura: freddo fino a giugno e poi caldo tropicale. Risultato? Addio fiori, molte api morte di fame, da 40 chili di prodotto a 1 negli alveari”.
Le repliche dei consiglieri contrari sono state incentrate sulla “crescita” e sul “lavoro” prima che sul clima con delle argomentazioni che hanno portato Marco Grimaldi a dichiarare che: “Essendo questo il livello di analisi, essendo questi i sentimenti prevalenti della maggioranza, era ovvio che la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale in Piemonte venisse bocciata”.
Sono stati invece approvati i tre ordini del giorno della maggioranza. Con i voti favorevoli della maggioranza, contrari del Pd e la partecipazione senza voto da parte del M5s, l’Assemblea ha approvato l’Odg 89, primo firmatario Riccardo Lanzo (Lega) “Azione a tutela dell’ambiente” che impegna la Giunta a chiedere lo stato di emergenza climatica globale e a intraprendere tutte le misure locali necessarie, oltre appoggiare quelle internazionali. Voto favorevole anche per gli Odg numero 93, primo firmatario Carlo Riva Vercellotti (Fi), “Interventi regionali per il miglioramento della qualità dell’aria” e 94, primo firmatario Alessandra Biletta (Fi), “La Regione adotti un piano di politiche ambientali”.
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