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Lapo Elkann: ‘La dislessia, la mia esperienza’

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Dal 7 al 13 ottobre 2019 AID (Associazione Italiana Dislessia) organizza la quarta edizione della Settimana Nazionale della Dislessia, in concomitanza con la European Dyslexia Awareness Week, promossa dalla European Dyslexia Association. In tale occasione, Lapo Elkann – con la sua Fondazione LAPS – ha realizzato una video intervista che sarà diffusa in occasione dei convegni di AID. Di seguito un estratto dell’intervista, dove Lapo Elkann ha raccontato la sua esperienza con la dislessia:

LAPO ELKANN: “LA DISLESSIA, LA MIA ESPERIENZA”
In occasione della Settimana Nazionale della Dislessia, quest’anno voglio raccontare la mia esperienza, il mio punto di vista. Il problema della dislessia l’ho vissuto personalmente, vivendo il calvario che vivono tutti i dislessici che non sanno di esserlo: senso di sfiducia in sé stessi, senso di inadeguatezza, scarsa autostima. Sono stati i miei insegnanti ad accorgersene e parlare successivamente con i miei genitori. Da lì sono stati fatti degli esami e ho scoperto di avere sia la dislessia, che ADHD che l’ADD. La diagnosi è stato un momento di svolta per me. Ho potuto rivisitare e leggere in una chiave diversa alcuni problemi che avevo vissuto, e ho potuto affrontarli con una chiara consapevolezza ed una strategia adeguata.

Oggi mi piace pensare che per me i disturbi specifici di apprendimento sono un modo diverso di pensare. Chi soffre di questi disturbi ha difficoltà a concentrarsi sui singoli elementi ma vede, forse con una chiarezza superiore alla media, il quadro di insieme, utilizzando il pensiero laterale e la creatività. Chi soffre di disturbi specifici di apprendimento ha tutte le doti per essere un ottimo stratega, un ottimo pianificatore, e un innovatore.
Non so in che misura, ma di certo il mio sentirmi diverso a causa della dislessia ha contribuito a dare le ali ad una creatività compensativa. Stimolare la creatività nei soggetti che soffrono di disturbi specifici di apprendimento è di fondamentale importanza, perché rafforza processi cognitivi e di apprendimento alternativi, perché educa al problem-solving, perché porta all’esterno il disagio interiore permettendo di rielaborarlo, perché consente di costruire progetti di vita alternativi, perché collega alla parti più profonde della propria personalità. I valori, l’impegno e la creatività dovrebbero essere il carburante della esistenza di ognuno.

Per i bambini e i ragazzi affetti da queste sindromi, essere continuamente stimolati è di fondamentale importanza. Io avuto la fortuna di avere una vita ricca di stimoli e di opportunità, che certamente mi hanno aiutato a superare i limiti della dislessia, anche quando ignoravo di soffrire di questo disturbo. Penso però a tutti coloro che non hanno avuto o non possono avere le opportunità che ho avuto io.
Ed è per questo che ho deciso di creare la Fondazione LAPS, che è il mio piccolo impegno di “restituzione”, cercando di dare ai minori in condizione di svantaggio pari condizioni di partenza rispetto ai minori più fortunati.

In questo percorso di accettazione del disturbo, sicuramente è anche necessario che la famiglia e la scuola conoscano il problema e che siano in grado di affrontarlo. In tal senso occorre molta informazione e formazione. Si tratta di un problema che riguarda circa il 3% delle persone; la mancata presa in carico del problema produce non solo gravi sofferenze psicologiche, ma anche un enorme spreco di potenzialità umane, e rilevanti costi economico-sociali che sarebbero evitabili. E’ necessaria la personalizzazione degli interventi compensativi e dispensativi, in particolare in ambito scolastico. In tal senso è molto aumentata la sensibilità come dimostra l’innovazione normativa in materia. In ogni caso si tratta di un problema che richiede tempo per il cambiamento del paradigma di approccio alla questione; però sono fiducioso considerato il grande impegno della maggioranza degli insegnanti e della Comunità Educante, che quotidianamente cercano di dare un sostegno al progetto di vita degli alunni/studenti che sono affidati a loro. Il Capitale Umano e la Scuola rappresentano la vera “Ricchezza delle Nazioni”.

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