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Legambiente fotografa 18 anni di movimento urbano: a Torino oltre 100 mila persone in più nell’area metropolitana

Pantaleo Romano

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Lavoro, opportunità, università, offerte culturali e molto altro. Sono tante le attrattive che le grandi città offrono ai cittadini della provincia e, secondo gli ultimi dati Istat divulgati da Legambiente, le aree metropolitane crescono sempre più a discapito delle province che progressivamente si svuotano.

I flussi degli spostamenti sono sempre più corposi e riguardano un sempre maggior numero di persone. Dai giovani del sud che lasciano le città di origine ai pensionati che cercano migliori opportunità di vita, ai lavoratori pendolari costretti dalla necessità a compiere decine di chilometri al giorno. Siamo in un’epoca in cui il movimento si è sostituito allo stile di vita più sedentario d’un tempo.

Nelle circa 100 pagine del rapporto di Legambiente si analizza lo spostamento delle persone negli ultimi 18 anni ed i dati spesso sorprendono. Cresce l’idea di Città Metropolitana, diffusa e allargata oltre i limiti municipali. Ciò comporta una diversa mobilità ed un rincaro dei prezzi degli immobili della provincia.

Un’esempio di questa evoluzione urbana è rappresentato dalla città di Torino. L’area metropolitana della città dal 2001 ad oggi ha accolto oltre 103 mila persone in più, portando ad una necessità di mobilità completamente diversa rispetto al passato.

Tuttavia solo Milano registra un importante dato di riduzione delle auto di proprietà in linea con le più ricche e importanti città europee dove un’efficiente sistema di mobilità urbana fatto di mezzi pubblici, piste ciclabili e sharing mobility, è in grado di soddisfare la domanda dei cittadini.

I dati ci dicono inoltre che cresce sensibilmente il pendolarismo in città. A Torino sono circa 420 mila persone ma solo una piccola porzione di loro utilizza treni o altri mezzi mentre la maggior parte si muove con l’auto privata.

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